Rapporto Caritas: sono cinque milioni gli immigrati che vivono in Italia. Il loro reddito è la metà di quello degli italiani
I numeri dell’immigrazione in Italia restano costanti, con circa 5 milioni di stranieri tra regolari e irregolari. Così come si conferma che le famiglie degli immigrati sono molto più povere di quelle italiane. La fotografia del fenomeno che ci restituisce il Rapporto 2013 di Caritas e Migrantes assomiglia a quella dell’anno scorso, ma quest’anno si arricchisce di considerazioni. E quella più tagliente riguarda i Cie, che secondo le due organizzazioni della galassia episcopale vanno chiusi perché inutili, inefficaci e costosi. L’alternativa però non si capisce quale potrebbe essere. La 23ma edizione del Rapporto Immigrazione è stata presentata a Roma. Si conferma, dunque, che il fenomeno migratorio nel nostro Paese è continuato ma non è aumentato: la crescita degli immigrati – per i ricongiungimenti e le nuove nascite – viene quasi annullata dai rientri e dalle partenze per altre destinazioni in Europa o nel mondo. Le famiglie dei migranti hanno dovuto fronteggiare la crisi economica in posizioni di svantaggio: il reddito mediano degli immigrati è solo il 56% di quello degli italiani, e un quarto degli stranieri è incapace di pagare con puntualità affitti e bollette contro, rispettivamente, il 10,5% e l’8,3% degli italiani. Particolarmente grave, poi, il problema abitativo: per gli immigrati quella della casa è una criticità tre volte superiore rispetto agli autoctoni. E se gli stranieri residenti nel Mezzogiorno sono più poveri e deprivati di quelli del Centro-Nord, in compenso al Sud è più contenuta la distanza tra le condizioni del disagio proprie dei migranti e quelle, invece, degli italiani. Quanto alla disoccupazione, il rapporto sottolinea che mentre per gli italiani il fenomeno colpisce soprattutto i più giovani, tra gli stranieri la privazione del lavoro colpisce soprattutto il capofamiglia. Una contraddizione riguarda la tipologia del lavoro: mentre la domanda di lavoro riservata agli stranieri si contrae, in ambiti come i servizi alla persona invece l’occupazione continua a crescere. Dal punto di vista religioso, se si contano 6 moschee in senso stretto, 36 templi sikh e 335 parrocchie ortodosse, però su tutto il territorio nazionale sono presenti templi sikh e buddisti, sale di preghiera musulmane, chiese neo-pentacostali e altro. In un anno sono aumentati del 16% le acquisizioni di cittadinanza, e il rapporto segnala anche la crescente presenza di alunni con cittadinanza straniera che sono nati in Italia, bambini e ragazzi che in molti casi non hanno mai visitato il Paese di origine dei loro genitori: sono ormai quasi il 50% secondo le stime di Caritas-Migrantes. Il rapporto evidenzia come il trattenimento nei Cie non soddisfa, se non in misura minima, l’interesse al controllo delle frontiere e alla regolazione dei flussi migratori.