Grillo: fuori dalla Camera il lobbista delle pensioni d’oro, ora si dimetta anche Speranza (Pd)
Conferenza stampa di Beppe Grillo alla stampa estera. Il leader Cinquestelle ne ha, come al solito, per tutti, a cominciare dalla legge elettorale: “La legge elettorale che stanno facendo ‘questi due’ – dice – è per fermare noi che siamo la variabile impazzita”. Impietoso il giudizio su Matteo Renzi: “Dietro l’ebetino c’è il condannato”. Grillo ha inoltre chiesto le dimissioni del capogruppo del Pd alla Camera Roberto Speranza: “Speranza si dimetta per il caso del lobbista Tivelli”. Quale caso? Così lo spiega Grillo: “Speranza fa un emendamento sulle pensioni d’oro: bellissimo, lo avremmo votato. Ma dopo una telefonata l’emendamento scompare. Abbiamo intercettato la telefonata e fatto espellere il lobbista. Ora dopo il lobbista dobbiamo cacciare il lobbizzato”. Grillo si riferisce a un fatto denunciato dai deputati grillini alla fine di dicembre, e ora la Camera ha interrotto il rapporto di collaborazione con il consulente Luigi Tivelli, accusato appunto dal M5S di “dettare” al capogruppo Pd Speranza emendamenti per lasciare intatti i privilegi dei pensionati d’oro. I grillini esultanti per il risultato ottenuto – “fuori uno” – hanno promesso che continueranno la battaglia contro i lobbisti in Parlamento. Grillo è andato anche oltre, chiedendo a Speranza di fare un passo indietro. Speranza ha reagito annunciando querela contro Grillo: “Non ci faremo intimorire. Non conosco, né ho mai parlato con la persona a cui si riferisce Grillo e ho già dato mandato ai miei legali di querelarlo per le accuse infondate e del tutto strumentali a me rivolte”.
Sul blog di Grillo era stato pubblicato il video in cui Luigi Tivelli, registrato alla Camera dagli stessi deputati del M5S mentre, al telefono, si vanta degli sforzi profusi per alzare il tetto al cumulo tra pensioni e incarichi nella pubblica amministrazione. “Ho dovuto scatenare mari e monti. Io lo potrei scrivere in un manuale come caso di eccellenza di azione di lobby”, spiega al suo interlocutore.