Abusi sessuali a Rignano Flaminio, il procuratore chiede due condanne e tre assoluzioni
Due condanne e tre assoluzioni: il Pg Giancarlo Amato ha chiesto ai giudici della III Corte d’appello di Roma di riformare così la sentenza di assoluzione in primo grado sulla vicenda dei presunti abusi sessuali denunciati dai genitori dei bambini della scuola materna “Olga Rovere” di Rignano Flaminio. Il rappresentante dell’accusa ha chiesto 7 anni di carcere per la bidella Cristina Lunerti e 6 anni e 10 mesi per la maestra Patrizia Del Meglio (per entrambe rispetto solo a 5 dei 15 bambini coinvolti). Il procuratore generale Amato ha chiesto ai giudici di confermare invece l’assoluzione (con la formula “per non aver commesso il fatto”) delle maestre Marisa Pucci e Silvana Magalotti, nonché per l’autore tv – e marito della Del meglio – Gianfranco Scancarello. I cinque erano finiti sotto processo perché accusati, a vario titolo e a seconda delle posizioni, di violenza sessuale di gruppo, maltrattamenti, corruzione di minore, sequestro di persona, atti osceni, sottrazione di persona incapace, turpiloquio e atti contrari alla pubblica decenza. Tutti commessi con sevizie e crudeltà, secondo l’accusa, con riferimento a episodi risalenti al 2005-2006 nei confronti di circa venti bambini. Il 28 maggio del 2012 furono tutti assolti dal tribunale di Tivoli con la formula “perché il fatto non sussiste”. È durato più di tre ore l’intervento del Pg Amato. Secondo quanto si è appreso (il processo si svolge a porte chiuse), il rappresentante dell’accusa ha fatto delle profonde distinzioni sulle singole posizioni e sui fatti oggetto del processo. Ha diviso tra abusi che per l’accusa sarebbero stati compiuti nella scuola e altri commessi fuori dell’istituto. Per questi ultimi, ha chiesto l’assoluzione di tutti gli imputati “perché il fatto non sussiste”. È certo, per il Pg, che dentro la scuola sarebbero stati compiuti abusi sessuali: non è però provato che a compierli sarebbero stati le maestre Magalotti e Pucci, nonché Scancarello. Per loro, infatti, ha chiesto l’assoluzione “per non aver commesso il fatto”. Per l’accusa, quelle violenze sarebbero state compiute invece dalla bidella Lunerti e dalla maestra Del Meglio (per le quali ha chiesto rispettivamente 7 anni e 6 anni e 10 mesi) con riferimento solo a cinque dei quindici bambini la cui vicenda è finita nel capo d’imputazione.