Ex Pdl, la ferita brucia ancora. Alfano: «Noi, un grande partito». Bondi: «Siete già logori»

14 Dic 2013 17:11 - di Giovanni Trotta

La ferita dello strappo è aperta e la strada della ricucitura tra chi è rimasto in Forza Italia e chi è andato via battezzando il Nuovo Centrodestra è ancora molto lunga, nonostante i tentativi di calmare le acque posti in essere dallo stesso Berlusconi nelle ore calde del “divorzio” e da Alfano che ha più volte ribadito la volontà di stringere un’alleanza: «In una settimana siamo passati da 1.200 ad oltre 2.500 amministratori locali. È un risultato straordinario che accade perché siamo un partito con una vocazione al territorio»: ha reso noto – a mo’ di trofeo – il leader di Ncd in una conferenza stampa a Milano. «Nel nostro partito non è possibile decidere da Roma le scelte sul territorio perché la nostra ha un’impostazione federale con uno statuto che dà al territorio la possibilità di decidere. La nostra scelta di metodo – ha concluso – sono le primarie con i candidati selezionati dalla base, è la base a decidere». La replica arriva da Sandro Bondi: «Alfano e soci interpretano la più vecchia e logora politica che abbiamo già conosciuto. Hanno scelto di stare con la sinistra a costo di considerare cinicamente la decadenza di Berlusconi una vicenda giudiziaria personale. Ora polemizzano con il Pd minacciando la crisi di governo come ai tempo della Prima Repubblica e poi assicurano di volersi alleare alla prossima occasione con Forza Italia. Insomma, uno schifo di politica». Per il forzista Daniele Capezzone, «la sensazione che è che l’onorevole Alfano e i suoi amici dell’Ncd vogliano contemporaneamente la botte piena e la moglie ubriaca, e cioè la permanenza al governo con il Pd ma anche l’alleanza elettorale con Forza Italia. Pensano forse che sia il Pd sia Forza Italia abbiano l’anello al naso? Come diceva Totò: Qui si esagera…».

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