«Dimettiti, non ne fai una buona, che ministro sei?»: su Saccomanni l’ira del web e della politica

5 Dic 2013 9:38 - di Francesco Signoretta

Non ne ha indovinata una, è il ministro più bersagliato dal web, ha fatto un pasticciaccio ogni volta che ha aperto bocca, ha creato una situazione di tensione nella gente, che non sa cosa, quando e quanto dovrà sborsare a causa di stangate o stangatine di cui si capisce poco o niente. Ma su un elemento è d’accordo la stragrande maggioranza degli italiani: Saccomanni si deve dimettere. Ed è anche la richiesta che da settimane avanzano larghe fette del centrodestra, che ritengono improponibile la permanenza del ministro più balbettante del governo Letta. «Cuperlo dice che il problema non è Saccomanni ma le scelte del governo. Che il ministro dell’Economia avesse fatto solo disastri lo diciamo da tempo – afferma Maurizio Gasparri – ma diciamo anche che questo governo ne ha avallato le scelte, gettando nell’incertezza e quindi nel panico gli italiani che ancora non sanno a quanto ammonta la mini stangata preparata sulla casa e su tante altre cose. Serve un cambio di passo e che debba essere di tipo politico è evidente se non vogliamo per l’ennesima volta cadere nel vortice di un’Europa che detta le regole a suo uso e consumo e ci ricatta». Gasparri invita ad «alzare la voce e avere una politica economica interna forte. E a guidarla non può essere un tecnico, ancor meno dopo che la Ue lo ha bocciato non dando alcun credito alle sue stime». Duro Renato Brunetta: «L’Europa è una cosa seria, a volte sgradevole a volte sbaglia l’Europa. Però nel caso, ad esempio, di Saccomanni l’Europa ha ragione. Saccomanni è un ministro improbabile, inadatto, incapace, produttore di gaffe, tecnicamente inadeguato, ha costruito una legge di stabilità e l’ha cambiata tre volte. Adesso la cambieremo nuovamente alla Camera. Ma mi chiedo, cosa aspetta a dimettersi?».

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