Dalla Jaguar alla gaffe sui banchieri ebrei: nuovo incidente di percorso del “Movimento 9 dicembre”
«Vogliamo le dimissioni del governo. Vogliamo la sovranità dell’Italia, oggi schiava dei banchieri, come i Rotschild: è curioso che 5 o 6 tra i più ricchi del mondo siano ebrei, ma è una cosa che devo approfondire. Con Grillo mi incontrerei, i 5 Stelle sono persone perbene. Con Berlusconi mai, anche se le porcate peggiori da noi le ha fatte la sinistra». Queste parole di Andrea Zunino, agricoltore, portavoce del Movimento “9 dicembre”, quello che da lunedì si muove da Torino al resto d’Italia sotto la sigla dei Forconi. Parole (successivamente ridimensionate dallo stesso Zunino) che hanno provocato la reazione della comunità ebraica: un “incidente” che arriva dopo quello del leader Calvani sorpreso mentre si allontanava da un corteo di protesta su una lussuosa Jaguar e che tanto scalpore aveva creato sui giornali e nell’opinione pubblica. Stavolta la gaffe è pesante e del tutto gratuita, come fa notare la Ucei. «Sono deliranti le affermazioni sull’Italia schiava dei banchieri ebrei», dice il presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane ( Renzo Gattegna secondo il quale quelle affermazioni “danno il senso di un disagio che si fa sempre più profondo e richiamano, senza alcun pudore e vergogna in chi le ha pronunciate, un periodo storico caratterizzato da morte, violenza, negazione dei diritti più elementari”. «Zunino – aggiunge Gattegna – si alimenta dei più violenti e biechi stereotipi antisemiti per offendere non soltanto la memoria di milioni di individui che in nome dell’ideologia nazista trovarono la morte tra le più atroci sofferenze ma soprattutto l’intelligenza, la coscienza democratica e la maturità di quella popolazione italiana le cui istanze si propone di rappresentare, evidentemente in modo inadeguato, nella strade e nelle piazze di tutto il paese».