Dieci anni fa la strage di Nassiriya. Gasparri: si conceda una vera medaglia d’oro al valor militare
Erano le 10,40 ora locale di dieci anni fa (le 8,40 in Italia) quando un camion cisterna kamikaze, imbottito di 300 chili di esplosivo, scoppiò davanti la base Msu (Multinational Specialized Unit) italiana dei carabinieri a Nassiriya in Iraq. Si lanciò a folle velocità contro la base, forzò il cancello d’entrata e proseguì la sua corsa impazzita e disumana sino alla palazzina di tre piani che ospitava il Dipartimento logistico italiano. Un impatto violentissimo che fece crollare gran parte dell’edificio e danneggiò un secondo palazzo dove aveva sede il comando. In una manciata di secondi morirono 28 persone (diciannove italiani tra militari e civili, nove iracheni e cinquantotto feriti). I primi soccorsi furono prestati dai carabinieri stessi, dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo. L’istituzione del 12 novembre quale giornata in cui ricordare i Caduti militari e civili delle missioni internazionali per la pace rappresenta il riconoscimento del Paese per coloro hanno onorato il nome dell’Italia e il nostro tricolore in tutto il mondo. Una data per celebrare la memoria di quegli italiani che, impegnati all’estero nelle missioni a sostegno della pace e della sicurezza internazionale, hanno perso la vita nell’adempimento del dovere. Una data dolorosa per tutti gli italiani, in cui diciannove connazionali, come ricordato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, «donarono il bene supremo della vita ispirandosi a un nobile intento di pace e mirando a sostenere la rinascita ed il progresso civile dello Stato iracheno» divenendo così «un esempio di mirabile dedizione al senso del dovere e dell’amor patrio». Sono trascorsi dieci da quei tragici fatti, ma il ricordo è sempre vivo, anche e soprattutto tra la gente comune, che in occasione della Giornata della memoria del 12 novembre continua a dimostrare tutta la sua vicinanza alle famiglie dei Caduti. «In quei giorni di Nassiriya, giorni di tragedia e di dolore, la Patria fu davvero la Patria – ha dichiarato Maurizio Gasparri (Pdl), vicepresidente del Senato – Quella scalinata ricoperta di fiori nel cuore di Roma, l’Altare della Patria che custodiva i corpi dei martiri, le parole del cardinale Ruini nella basilica di San Paolo: una Nazione attonita ma fiera attorno a quelle famiglie che non abbiamo dimenticato. E che hanno ben diritto di vedere riconosciuto dallo Stato il sacrificio dei loro padri, mariti, figli. Si conceda una vera medaglia d’oro al valor militare, senza ipocrisie burocratiche che mal si conciliano con un sentimento di solidarietà e di commozione che resta immutato a dieci anni dalla strage».