È polemica sulle esequie di Priebke a Roma. Marino: «Non voglio esequie solenni a Roma, siamo anti nazifascisti»
È polemica per i funerali di Erich Priebke che dovrebbero tenersi a Roma martedì prossimo in un Chiesa dal centro, alla vigilia del settantesimo anniversario della deportazione degli ebrei dal Ghetto. La notizia data questa mattina dall’avvocato dell’ex ufficiale nazista, Paolo Giachini, non è confermata dalle autorità. Il sindaco Ignazio Marino, però, al termine di una mattinata di polemiche, si è opposto: «Ho concordato con Prefetto e Questore che sarà negata qualunque forma di funerali solenni. Roma è una città antinazifascista che ha sofferto drammaticamente». Anche il Vicariato di Roma comunica che «non è prevista nessuna celebrazione esequiale in una chiesa di Roma». Dal loro canto il questore e il prefetto della capitale annunciano il divieto di qualsiasi celebrazione in forma solenne. Una decisione «ovvia, che non ci stupisce», ha commentato Giachini.
Giallo anche sulla sepoltura. «La salma di Priebke non tornerà in Argentina», ha dichiarato il ministro degli Esteri del paese sudamericano, Hector Timerman, «gli argentini non accettano questo tipo di offese alla dignità dell’uomo». Eppure l’avvocato continua a ripetere che il corpo dell’ex ufficiale condannato per l’eccidio delle Fosse Ardeatine sarà sepolto accanto alla moglie a Bariloche, nella città argentina dove si era rifugiato anni fa, e che non esiste nessun divieto del ministero perché ancora non è stata presentata alcuna richiesta.
Alla notizia dei funerali nella capitale l’Anpi è scesa sul piede di guerra. «Queste esequie – si legge in una nota dell’associazione nazionale partigiani – non possono trasformarsi in una manifestazione di apologia del nazi-fascismo. Chiediamo alle autorità competenti di vigilare su questo punto e procedere, secondo le legge italiana qualora si manifestasse con simboli, gesti, slogan contrari alla nostra Costituzione».