“Il mio nome è Nessuno”: Manfredi racconta il suo Ulisse tra Omero e i giorni nostri

12 Set 2013 20:17 - di Redazione

La storia di Ulisse, dalla prospettiva di Ulisse, seguendo la ritmica ed la narrazione tipica del “poeta-libro”, narratore vivente. Valerio Massimo Manfredi ha presentato ad Atreju 2013, la manifestazione che apre la stagione politica italiana, il suo ultimo romanzo: “Il mio nome è Nessuno”.  La struttura del libro nasce da un poema epico e prende forma dai valori e dalle miserie dell’uomo antico. Lo stile narrativo, semplice ed avvincente, è capace di coinvolgere al meglio il lettore con descrizioni e dialoghi semplici, facendo emergere la dimensione umana del personaggio. «Ho voluto raccontare una cosa mai fatta: dalla nascita fino all’ultimo drammatico viaggio. Uno dei più grandi misteri della storia universale», dichiara, dal palco, l’Autore. Numerosi, poi, i collegamenti con il presente. Partendo dalla guerra, intesa in termini di grande finanza globale, l’autore indica la necessità di «combattere per salvare se stessi e la propria comunità dalla schiavitù, dall’invasione. Oggi una persona che digita un codice da una tastiera e sposta masse di denaro da una parte all’altra – aggiunge Manfredi – mette in ginocchio una nazione. Il problema è che non è una persona sola, ma un sistema». Infine, un invito al pubblico: «Ognuno di noi si deve operare affinché il nostro Paese, come comunità nazionale, si salvi e ritorni a crescere». Manfredi riscontra che le forze politiche, che sono adesso al governo, litigano per cose che non centrano nulla con il salvataggio dell’Italia. «Devono lavorare e basta, lasciando perdere tutto il resto. Qualunque cosa si tratti. Non è la fazione che ci salverà, la fazione ci affosserà».Valerio Massimo Manfredi (Modena, 1943), ha insegnato in prestigiose università italiane e straniere e ha condotto spedizioni archeologiche in molte località del Mediterraneo. Saggista, giornalista, sceneggiatore e brillante divulgatore, si è affermato come scrittore di grande successo internazionale con la trilogia Aléxandros, da cui è stato tratto un film. Tra i suoi saggi: La strada dei Diecimila (1986), Le isole fortunate (1990); con Luigi Malnati Gli Etruschi in Val Padana (1991); con Lorenzo Braccesi Mare greco (1992) e I greci d’Occidente (1996); con Vencenslav Kruta I celti d’Italia (1999). Tra le opere di narrativa: Palladion, Lo scudo di Talos, L’oracolo, Le paludi di Hesperia, La torre della solitudine, Il faraone delle sabbie, Chimaira, L’ultima legione, Il tiranno (2003), L’impero dei draghi (2005), L’ultima legione (2007), Idi di marzo (2008) e Otel Bruni (2011). Per ragazzi ha pubblicato Il romanzo di Alessandro (2005).

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