Come far parlare della Festa dell’Unità? Semplice, con il banchetto nuziale di due esponenti Pd
Un matrimonio per “salvare” l’estate politica democratica. Le Feste dell’Unità non attraggono più nemmeno lo zoccolo duro del partito, non fanno notizia, sono in austerity, non sono alla Paperon de’ Paperoni che distribuisce porchetta a volontà e si beccano ceffoni da tutti, non ultimo quello di Moreno che – chiamato alla festa di Genova – ha preso le distanze («la mia musica non c’entra niente col Pd»). Il morale delle truppe è sotto le scarpe, c’è disaffezione, ha fatto scalpore la decisione presa a Marcigliana, una delle roccaforti delle feste del Circondario dell’Empolese Valdelsa: nessuna bandiera del Pd appesa sugli stand. e il cambio di nome. Rompendo così una tradizione ormai trentennale, in quasi tutta Italia i militanti non si riconoscono più nello spirito delle vecchie feste pasta, fagioli e porchetta. Acque agitate in casa Pd. E non solo per le tensioni derivanti dal quadro precongressuale. La base è anche in rivolta contro i parlamentari e i consiglieri regionali, che in molti casi non versano i contributi al partito. Che fare per recuperare il “clima”, un appeal purchessia? Qui ci vuole un un banchetto nuziale… Lui è parlamentare Pd ed ex sindaco di Marzabotto, con una storia nella sinistra bolognese che inizia con la militanza nella Fgci a fine anni Ottanta. Lei è attualmente la prima cittadina di Calderara, comune alle porte di Bologna: sono Andrea De Maria e Irene Priolo. Si sposano proprio domani e come luogo della loro festa la scelta è stata naturale: il ristorante “Bertoldo” della Festa dell’Unità di Bologna che per una sera resterà chiuso al pubblico e ospiterà il banchetto dei due sposi tra i supporter del partito. Rimane poco altro. Tutto quanto fa spettacolo e in un momento così dimesso meglio un invito a nozze che niente…