Una semplice frase in un musical cattolico scatena l’Inquisizione dell’Arcigay

19 Ago 2013 15:36 - di Corrado Vitale

La “Comunità Arca dell’Alleanza” di Bisceglie accusata di omofobia a causa dell’evento  Musical ed evangelizzazione per le strade e le spiagge. L’inquisizione dell’Arcigay scende subito in campo, l’Azione cattolica diocesana di Bari interviene in difesa della comunità presa di mira. Nel mirino in particolare è finita la serata svoltasi presso l’Anfiteatro Mediterraneo di Bisceglie con il musical  Il mio canto libero (Scegli la vita!). La polemica è nata per una frase  contenuta nello spettacolo del 16 agosto. Durante il musical un attore aveva affermato che «l’omosessualità deriva dalla mancanza della figura paterna e si cura  con la preghiera». Apriti cielo! Sul sito dell’Arcigay sono piovuti  fulmini e saette contro l'”incauto” autore  del testo. «Un messaggio falso e scellerato», ha tuonato il presidente dell’associazione Flavio Romani. «Questa è la libertà di opinione che i cattolici intendono salvaguardare nel testo di legge contro l’omotransfobia?». E subito un accostamento del tutto iperbolico e decisamente ingiurioso per la sensibilità dei cattolici: «Sono questi i punti di vista  – di impianto identico all’eugenetica nazista – che il nostro Parlamento vuole mettere al sicuro emendando quella legge?».

Ma i diretti interessati non accettano la provocazione. «Condividiamo completamente – scrive  il presidente dell’Azione Cattolica Diocesana – i contenuti espressi nella serata, principi stessi della Chiesa Cattolica, e ribadiamo quanto detto nel comunicato dell’Arcidiocesi dell’11 agosto 2013 in particolare il timore, in verità, è che venga ferito il diritto fondamentale alla libera espressione della propria opinione». «Riprendiamo anche – aggiunge Citro – le parole del Santo Padre Francesco Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?. Quanto detto afferma senza alcun dubbio ciò che è avvenuto in quella serata: il racconto di una storia vera di un omosessuale che scopre Dio e in quel caso riscopre anche la sua eterosessualità». Questa la serena conclusione della nota: «Il buon senso non è un optional, non passa di moda, recuperiamolo e facciamolo nostro, con serenità e senza paura».

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