Missione compiuta: cancellata l’Imu. Berlusconi: quattro miliardi tornano in tasca agli italiani

28 Ago 2013 20:15 - di Desiree Ragazzi

«Missione compiuta. Imu prima casa e agricoltura 2013 cancellate. La parola Imu scomparirà dal vocabolario del futuro». L’annuncio che l’imposta sulla casa sarà cancellata è arrivato da Angelino Alfano che su Twitter ha subito precisato: «Per finanziare la cancellazione dell’Imu non aumentano le altre: tagli alla spesa pubblica e altre scelte virtuose». Il vicepresidente del Consiglio ha definito il decreto Imu «una tax free». E subito dopo la conferma ufficiale è giunta dal premier Enrico Letta che in conferenza stampa ha illustrato i punti del decreto appena approvato in Consiglio dei ministri. «L’Imu è cancellata, dal 2014 non ci sarà più l’Imu come l’abbiamo conosciuta fino ad ora, nella linea dell’impegno assunto con la nascita del governo. Il superamento porta oggi alla fine dell’Imu e dal 1 gennaio 2014 ci sarà la “service tax’”». Nel decreto che accompagnerà la legge di stabilità, il 15 ottobre, «saranno indicate le coperture della seconda rata dell’Imu perchè alcune coperture si svilupperanno nelle prossime settimane». Il premier ci tiene a sottolineare che «questa operazione è stata fatta  senza modificare il saldo dei conti pubblici e dunque il messaggio che diamo a Bruxelles è che facciamo questa operazione rimanendo sotto il 3%» del rapporto deficit-pil.  Ma qual è la ratio della “service tax”? Assieme alla Tares, ha spiegato Letta, «è un’imposta federalista che fa scattare un meccanismo di responsabilità: “pago vedo voto”, se il sindaco applica bene, lo rivoto, se no cambio idea. La “service tax” chiude un capitolo e apre un capitolo in cui sindaci sono protagonisti con scelte legate a progressività e ed equità». I vantaggi dell’abolizione dell’Imu sono sotto gli occhi tutti: «Otteniamo una diminuzione del carico fiscale sulle famiglie», ha detto Letta. Parte delle coperture per la riforma dell’Imu arriveranno dal gettito derivante dal pagamento immediato di altri 10 miliardi di crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione, altre arriveranno anche «dalla tassazione del mondo dei giochi». Oltre al superamento dell’Imu nel decreto è stato previsto anche il rifinanziamento della Cig per 500 milioni di euro. Il tutto «senza nuove tasse». Un successo per il Pdl che sin dalla prima ora aveva posto come principale obbiettivo del governo l’abolizione dell’imposta. Con una nota Silvio Berlusconi non ha nascosto la sua gioia: «Promesso. Realizzato. Sull’Imu sulla prima casa e sui terreni e fabbricati funzionali alle attività agricole abbiamo mantenuto gli impegni. E l’etica in politica è mantenere la parola data. Il Pdl ha rispettato il patto con i suoi elettori e il presidente Letta ha rispettato le intese con il Pdl. Gli effetti positivi vanno a beneficio di tutti i cittadini». Ora, ha sottolineato ancora il Cavaliere «la pressione fiscale si riduce di oltre 4 miliardi di euro. Soldi che rimangono e rimarranno nelle tasche degli italiani consentendoci di guardare con più fiducia al futuro». E in conferenza stampa anche Alfano ha fatto fatica a nascondere la sua «grande soddisfazione». «I Tg e i giornali di domani – ha detto – porteranno nelle case degli italiani una bellissima notizia: gli italiani dovevano pagare una tassa e non la pagheranno. Si è scelto di realizzare un punto cardine del patto fondativo del governo». Si complimenta Maurizio Gasparri: «Bravo Angelino. Sconfitti i tassofili. Vittoria Pdl». Gli fa eco Renato Schifani: «Oggi è un bel giorno. Non è stato agevole superare gli ostacoli e i tanti pareri contrari riscontrati nella maggioranza ma alla fine è prevalsa la nostra grande determinazione nella consapevolezza che l’imposta sulla prima casa non solo era ingiusta ed odiosa ma aveva causato una gravissima penalizzazione del comparto immobiliare e di tutto il vasto indotto, riducendo in modo pesante il valore delle abitazioni». Lapidario Renato Brunetta: «Il governo Letta-Alfano fa sul serio e l’economia italiana riprende a respirare».

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