Mauro: «Il caso dei marò vicino a una svolta: si lavora a una soluzione rapida»

6 Lug 2013 15:53 - di Guglielmo Federici

«Una delle priorità del nostro governo è la risoluzione del caso dei due marò. Ci troviamo in una fase importante delle indagini, stiamo cercando una soluzione equa e rapida». Le parole rilasciate in un’intervista dal ministro della Difesa, Mario Mauro, giungono a certificare la fiducia emersa dopo la riunione interministeriale voluta dal governo. L’intensificazione dell’azione per giungere a una soluzione equa e rapida per Latorre e Girone «rappresenta – precisa il ministro- un metodo di lavoro che il presidente Letta ha voluto adottare sin dall’inizio», ha assicurato il ministro, il quale è poi tornato a spiegare che anche che sugli F35 «non si cambia linea», anche perché «so che i caccia sono già in fase di assemblaggio», e spiega di essersi confrontato e chiarito con il ministro dell’Ambiente Orlando, che gli ha assicurato che le sue parole sui velivoli sono state travisate dalla stampa. Quanto alle nostre missioni all’estero, dopo che nelle scorse ore in Afghanistan si è rinnovato l’attacco ai danni dei nostri militari, il ministro usa parole definitive: «A chi punta il dito contro il fatto che siamo lì da 12 anni ricordo che siamo in Bosnia da 20 e in Kosovo da 15» e che «attualmente abbiamo più di 5000 uomini impegnati in missioni internazionali. Siamo un Paese importante e dobbiamo distinguerci per la nostra dedizione al contenimento dei conflitti», ha detto aggiungendo che «nel dicembre del 2014si concluderà la missione Isaf così come è configurata attualmente». Successivamente «il contingente verrà ridotto sensibilmente a 1.800 unità circa. Comincerà una nuova fase alla quale aderiranno 59 Paesi tra cui l’isola di Tonga. In quel contesto l’Italia, con il consenso del Parlamento, valuterà come impegnarsi. Di sicuro si tratterà di una missione no combat».

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