L’ipocrisia non ha limiti, ora il Pd definisce “squadristi” gli antagonisti dei centri sociali che attaccano la Festa dell’Unità

12 Lug 2013 16:02 - di Guglielmo Federici

Parenti serpenti. La Festa dell’Unità del partito Democratico diventa oggetto di protesta degli autonomi con tanto di lancio di bombe carta Tutto è avvento al parco Schuster, prospiciente la basilica di San Paolo, luogo che ospita in questi giorni la tradizionale festa dei democrat. Un corteo è partito dal centro sociale di via Ostiense per protestare contro il precariato. Ha tentato di sfondare il cordone delle forze dell’ordine lanciando una bomba carta contro i poliziotti. Erano circa un centinaio. Dopo alcuni momenti di tensione, con il lancio anche di un petardo e di diverse pigne contro le forze dell’ordine, la situazione è tornata alla normalità e la manifestazione si è conclusa.

«Un tempo tali atteggiamenti erano definiti squadristi», commenta in una nota il presidente del Pd Roma, Eugenio Patanè. Ma i tempi cambiano, cambiano a tal punto che solo ora dirigenti di sinistra si accorgono che la violenza antagonista – oggi gli autonomi, ieri i no tav – è una minaccia inaccettabile. Di più: «L’attacco  da parte di attivisti di Acrobax è un episodio squallido e triste che ha visto un gruppo assai esiguo tentare di sequestrare con la violenza migliaia di cittadini», aggiunge il dirigente, seguito a ruota  da Carlo Coticelli, responsabile della Festa de l’Unità che sottolinea come «ancora più grave è la minaccia di voler ripetere l’aggressione. La festa è un appuntamento storico nella nostra città. Proprio per questo non saranno i rigurgiti squadristici o demenziali a rovinare un clima civile e popolare». Non sfuggirà l’ipocrisia senza limiti. Quelli che ora chiamano “rigurgiti squdristici e demenziali” non sono altro che gli appartenenti a quei centri sociali e alle masse antagoniste spesso difese e “coccolate” da certa sinistra, quando nel mirino c’erano, evidentemente, “giuste cause”, tipo Berlusconi, il governo di centrodestra, i cortei studenteschi nei quali si infiltravano frange estremiste e al dicastero dell’istruzione c’era la Gelmini. Ora che nel mirino si trovano proprio i democratici scoprono che i centri sociali sono una minaccia e sono passati dal silenzio assordante alla condanna di “squadrismo” per elaborare l’imbarazzo.  Un po’ troppo, no?

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