Cassazione, la pubblica accusa: il processo Mediaset ha rispettato le regole, ma l’interdizione per il Cav sia ridotta a tre anni

30 Lug 2013 14:29 - di Redazione

Domani sera o piu’ probabilmente giovedì potrebbe esserci la decisione della Cassazione sul processo Mediaset. Lo ha detto il legale dell’ex premier Franco Coppi, in una pausa dell’udienza del processo Mediaset in corso in Cassazione. Coppi e l’altro difensore del cavaliere, Niccolò Ghedini, non hanno intenzione di presentare richiesta di rinvio. 

Il procuratore generale Antonio Mura ha in sostanza proposto il rigetto dei ricorsi presentati da Berlusconi e dagli altri imputati e ha chiesto che l’interdizione dai pubblici uffici per l’ex premier sia rideterminata passando da cinque a tre anni. Ad avviso del pg Mura la sentenza della Corte di Appello di Milano non dà spiegazioni sulla scelta della applicazione della sanzione accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni nei confronti di Silvio Berlusconi dal momento che c’è una legge che consentirebbe l’interdizione da uno a tre anni. Il pg ritiene che serva una motivazione per rideterminare la pena e affida questo compito alla stessa Cassazione.

Iniziando la sua requisitoria il procuratore generale Antonio Mura ha detto che il suo compito sarà svolto con imparzialità e che le passioni e le aspettative suscitate dal processo devono restare fuori dall’aula. “Il compito della Corte di Cassazione è quello del controllo” e non è corretta “un’immagine dell’imputato condannato anche in Cassazione”, ha detto ancora il sostituto procuratore, ponendo questo aspetto a fondamento del suo ragionamento. No quindi a un “ripetuto giudizio di merito a 360 gradi e alla sovrapposizione di ruoli e funzioni tra le corti. Sono escluse sollecitazioni alla Cassazione di valutazioni soggettive sulle emergenze giudiziarie e probatorie raccolte negli altri gradi di giudizio”, ha detto Mura. “Né questa è  la sede per esprimere un giudizio di valore sulla sentenza impugnata”. Ha quindi spiegato che quelle sul legittimo impedimento di Silvio Berlusconi a partecipare ad alcune udienze del processo Mediaset sono ”censure tecnicamente infondate e non ammissibili in questa sede” e che nello svolgimento del processo Mediaset le regole sono state rispettate. Ancora, secondo Mura, nel meccanismo di fatturazioni fittizie emerso nel processo Mediaset si rileva “una continuità del sistema” che aveva il duplice obiettivo di “gonfiare i costi per benefici fiscali e produrre pagamenti per la costituzione all’estero di ingenti capitali”.

L’avvocato di Berlusconi Franco Coppi aveva in precedenza spiegato che il collegio difensivo punta all’annullamento radicale della condanna a Silvio Berlusconi. Il giorno dell’udienza è stato positivo in Borsa per il titolo Mediaset che ha chiuso a +3,27%.

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