Il Csm contro Messineo: «Gestione debole della Procura di Palermo, condizionato da Ingroia»

12 Giu 2013 18:30 - di Redazione

Rischia il trasferimento d’ufficio per incompatibilità il procuratore di Palermo Francesco Messineo. La prima commissione del Csm ha aperto la relativa procedura, contestandogli una gestione debole dell’ufficio e che non garantirebbe la necessaria indipendenza. Secondo l’accusa il procuratore di Palermo ha avuto rapporti privilegiati con Antonio Ingroia che lo avrebbe condizionato nelle sue decisioni. Una situazione che avrebbe determinato spaccature e incomprensioni nella Procura di Palermo. Questa la contestazione alla base della procedura di trasferimento d’ufficio per Messineo da parte del Csm. Alla procura di Palermo c’era il «sospetto» che Messineo «avesse perso piena indipendenza» nei confronti di Ingroia o che ci fosse comunque con lui un «rapporto privilegiato» («peraltro successivamente ammesso» dal diretto interessato) che avrebbe determinato un suo «condizionamento». In questo quadro, Messineo non ha favorito la circolazione delle informazioni all’interno dell’ufficio e «conseguenza di questo difetto di coordinamento sarebbe stata la mancata cattura del latitante Matteo Messina Denaro». Citando l’accusa del pm Leonardo Agueci, il Csm inserisce anche il fatto che Ingroia tenne per 5 mesi le intercettazioni che riguardavano Messineo, prima di trasmetterle a Caltanissetta. Le intercettazioni in questione, che poi hanno dato luogo all’indagine della procura di Caltanissetta a carico di Messineo archiviata oggi dal gip, risalgono al giugno 2012 e furono «conosciute dal dottor Ingroia presumibilmente sin da allora», nota il Csm. Tuttavia la Procura di Caltanissetta venne «informata soltanto nel novembre 2012, ovvero soltanto pochi giorni prima» che Ingroia «lasciasse l’incarico di aggiunto presso la procura di Palermo».

Al procuratore di Palermo viene anche contestato un utilizzo non continuo dello strumento dell’astensione rispetto ad alcune inchieste, come quelle che hanno riguardato il cognato e il fratello dello stesso Messineo. La Commissione ha formulato le sue accuse dopo che nei mesi scorsi aveva ascoltato numerosi magistrati della Procura di Palermo. Dalle loro testimonianze sarebbe emerso anche un clima molto pesante all’interno della Procura di Palermo legato all’inchiesta sulla trattativa tra Stato e Mafia.

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