Napoli città colabrodo: De Magistris e un suo assessore indagati per attentato alla sicurezza stradale
Due inviti a presentarsi sono stati notificati dai carabinieri al sindaco di Napoli Luigi de Magistris e all’assessore comunale alla Viabilità Anna Donati nell’ambito dell’inchiesta sui danni causati dalle buche presenti nelle strade della città. Nei provvedimenti emessi dal pm Stefania Buda e dal procuratore aggiunto Francesco Greco si ipotizzano i reati di attentato alla sicurezza stradale e omissione di atti d’ufficio. Oltre alle tante manifestazioni di protesta, proprio ieri, 2 maggio, c’era stato il raduno «buca» in via Vittoria Colonna dove l’Associazione Chiaia per Napoli aveva organizzato una manifestazione per denunciare il manto stradale di Napoli ridotto a colabrodo. È l’ultima tegola che cade sulla testa dell’ex pm, arrivato al Comune di Napoli con fanfare e squilli di tromba, precipitato in due anni ai minimi indici di gradimento. Basterebbe leggere le accuse di Antonio Bassolino, che in occasione della festa del primo maggio ha scritto su Twitter: «A Napoli il trasporto pubblico peggiora ogni giorno, è ormai allo sfascio. Possibile – si chiede l’ex sindaco del capoluogo campano ed ex Presidente della Regione Campania – che il sindaco, Luigi de Magistris, e il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, non se ne accorgano?».
Le risposte non si sono fatte attendere. «Caro Bassolino – ha scritto il governatore su Twitter e Facebook – problemi che conosci (bene). Il Governo ha tagliato il 30% e in 15 anni si è accumulato un debito di 700 milioni nelle partecipate dei trasporti. Il trasporto pubblico locale è una questione nazionale e locale. Regioni e Comuni sono impegnati a contrastare i tagli. Siamo in campo per affrontare la crisi e per garantire il servizio», replica Caldoro. Poi, è stato il turno del sindaco de Magistris: «Abbiamo ereditato (vent’anni di amministrazione di centrosinistra dei sindaci Valenzi, Bassolino e Iervolino) un disastro. Debito oltre 200 milioni verso Anm. Dal 2010 taglio 40 per cento da governo/regione. Trasporto è priorità». Ma la cronaca cittadina racconta l’esatto contrario. Le corse ridotte e i cattivi servizi si sono catenano con impressionante frequenza le loro proteste. Disagi nei quali, il primo maggio, è rimasto “intrappolato” anche lo stesso neo ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Massimo Bray che voleva recarsi agli scavi di Pompei proprio a bordo dei treni della Circumvesuviana ma che a Torre del Greco si è fermato per un disservizio determinato da atti di vandalismo.