Turismo: l’Italia è ancora un’attrattiva, ma i consumi risentono della crisi
Nel 2012 l’impatto economico sul nostro territorio generato dai turisti italiani e stranieri è stato pari a 72,2 miliardi di euro per spese di soggiorno, di alloggio e di vario genere. Un dato di sostanziale stabilità nei consumi rispetto al 2011 (2,1%), dopo la costante diminuzione registrata dal 2008. I numeri arrivano da uno studio pubblicato sul numero di aprile di “Impresa turismo”, a cura dell’Istituto nazionale ricerche turistiche (Isnart), su dati di Unioncamere-Osservatorio nazionale del turismo. Negli ultimi cinque anni, dunque, si è registrata una contrazione dei consumi turistici del -6,7% (nel 2008 erano di 77,4 miliardi di euro), con tendenze e andamenti diversi tra i settori. I consumi verso il ricettivo e le attività ricreative hanno un andamento altalenante, quelli verso il settore dell’abbigliamento e del manifatturiero subiscono una graduale diminuzione, mentre aumentano quelli verso il settore agroalimentare (incluse sia le spese fatte in supermercati e negozi che quelle per gli acquisti di prodotti tipici locali). Un aumento dovuto in parte alla crescita dei soggiorni in abitazioni private (+9,3% rispetto al 2008) ed in parte all’interesse sempre più vivo da parte dei turisti verso i prodotti enogastronomici locali. Nel dettaglio si evince che: sul settore ricettivo e ristorativo ricade il 46,6% delle spese sostenute da turisti italiani e stranieri nel corso del soggiorno in Italia (il 27,3% per l’alloggio ed il 19,3% per pasti consumati in ristoranti, pizzerie, bar, caffè e rosticcerie), per il totale di 33,6 miliardi di euro di consumi stimati nel 2012 (19,7 miliardi euro per le spese di alloggio, 13,9 miliardi per quelle di ristorazione/bar). Sostanzialmente stabili rispetto al 2008 (+1% il ricettivo, -3,3% il ristorativo). Seguono le spese per acquisti di prodotti dell’industria manifatturiera dove ricade il 17,9% dell’impatto economico generato sul territorio, stimato nel 2012 in 12,9 miliardi di euro per spese di abbigliamento, calzature e altri prodotti del made in Italy. È questo settore che sembra risentire di più della crisi dei consumi in atto: tra il 2008 e il 2012 la spesa è diminuita del 31,5%. Molto vicina a quella degli acquisti di prodotti manifatturieri anche la stima dell’incidenza delle spese per attività culturali e di intrattenimento: ricade sul settore il 17,6% delle spese effettuate dai turisti italiani e stranieri durante il soggiorno, pari a 12,7 miliardi di euro (spese per biglietti di ingresso in musei, teatri, cinema, discoteche, per visite guidate, per stabilimenti balneari, termali, per servizi benessere ed impianti sportivi); il comparto registra un leggero calo nel trend 2008-2012 (-5,6%).