Tra i grillini sotto accusa: chi vuole abbassare i toni e chi se la prende con l’inciucio

29 Apr 2013 10:18 - di Renato Berio

Il M5S non è violento. Beppe Grillo corre ai ripari dopo che larga parte della classe politica, in particolare il centrodestra, ha puntato l’indice accusatore contro i suoi toni esagerati, le sue iperboli grondanti rabbia e indignazione. Dalla famosa invocazione a bombardare il Parlamento fino a una delle ultime provocazioni: “Andiamo a prendere i politici sotto casa”. Non c’è dubbio che anche il Movimento dei grillini sia scosso da quanto è accaduto. Fioccano i distinguo, ma c’è anche chi non ha ancora metabolizzato la lezione. Prendiamo la deputata grillina Laura Castelli, intervistata da La Stampa: “Certe cose non succedono a caso. Stiamo vivendo un momento storico in cui la politica ha delegittimato la piazza”. Tutta colpa dell’inciucio, secondo lei. Un’analisi non dissimile da quella della presidente della Camera Laura Boldrini che afferma che la disperazione della gente non può essere sottovalutata. Per carità, ma non sarà il caso di trasformare per questo la cittadella della politica in un far west.

Ma per una grillina che dà tutta la colpa alla crisi e ai disagi che comporta, c’è un altro grillino, Tommaso Currò, che invita ad abbassare i toni e sottolinea che chi ha un ruolo istituzionale deve avvertire la responsabilità del linguaggio che usa. Intervistato da Repubblica dice: “Serve sobrietà. Ci sono momenti in cui è meglio stare in silenzio, anziché andare in piazza. Non mi piace alimentare la folla”. E in effetti, dietro il gesto criminale di Luigi Preiti c’è una storia personale. Difficile intrecciarla con la storia collettiva di un paese in affanno e ancora di più legarla allo strillonaggio dei grillini. E se loro respingono le accuse c’è chi, come Nichi Vendola, si tira dentro il dibattito anche se nessuno lo ha citato: “Se la colpa è di chi dissente si sente puzza di regime”, scrive su twitter. Così, giusto per abbassare un po’ i toni.

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