Fuori dall’aula si consuma lo psicodramma grillino. Urla del senatore in odore di espulsione: «No, no, non fatelo!»

18 Apr 2013 11:53 - di Redazione

«Non è giusto, non ho violato il codice di comportamento e non possono cacciarmi dal gruppo». Le urla del senatore, Marino Mastrangeli, nel cortile di Montecitorio attirano l’attenzione dei giornalisti e per un momento distoglie l’attenzione dalle votazioni del presidente della Repubblica. È il parlamentare “ribelle” del M5S, colpevole di aver accettato per due volte un invito ad un talk show. Mastrangelo si rivolge a Claudio Messora, il responsabile della comunicazione del gruppo “stellato” al Senato, che però non sente ragioni. «Hai sbagliato e lo sai», replica al parlamentare visibilmente agitato. Un’altra voce di dissenso interno si era levata dalle colonne del Messaggero: «Ho sempre pensato che dobbiamo aprirci al dialogo con le altre forze politiche e non rinchiuderci in noi stessi. Il dialogo deve essere alla base della politica», ha spiegato in un’intervista il senatore del Movimento 5 Stelle, Lorenzo Battista, che, alla domanda se il partito avrebbe potuto giocare meglio la carta Rodotà, replica: «Siamo sempre lì, al solito problema. Io mi sarei seduto intorno a un tavolo e ne avrei discusso. Avrei voluto che il nostro capogruppo avesse incontrato gli altri, magari in streaming». Sulla proposta di espellere Marino Mastrangeli per essere andato troppo in tv, Battista commenta: «Non credo che l’espulsione sia la risposta migliore. Dopo cosa farà Mastrangeli? Smetterà forse di andare in tv? Passerà al gruppo misto? Con lui bisognava parlarci, spiegargli che partecipare a certi programmi contribuisce a dare un’immagine sbagliata del nostro movimento. E avrebbe capito».

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