Lerner a Travaglio: vuoi stare coi vincenti e ti fai grillino. La replica: taci tu che sei iscritto al Pd…
Scintille tra Gad Lerner e Marco Travaglio. Il primo ha accusato Il Fatto di avere tenuto una linea più che morbida sulle società in Costa Rica gestite dall’autista di Beppe Grillo. Lo scoop dell’Espresso che ha messo in difficoltà il leader del M5S, insomma, avrebbe avuto da Il Fatto un trattamento che non si addice a un giornale d’assalto e indipendente. Questo il parere di Lerner che così commenta su Vanity Fair: “Se fossero spuntate 13 società in Costa Rica a nome di un fedelissimo collaboratore di un leader del Pdl o del Pd, due corsari dalla schiena dritta come Padellaro e Travaglio gliene avrebbero chiesto conto in prima pagina, senza indulgenza”. Perché allora tutta questa reticenza? Perché, secondo Lerner, Il Fatto vuole essere punto di riferimento dei nuovi vincenti, i 5 Stelle e ciò, aggiungiamo noi, dopo avere perso Ingroia e Di Pietro come referenti politici (rimasti fuori dal Parlamento). Le critiche non sono piaciute, com’è ovvio, a Travaglio che dedica a Lerner un editoriale di risposta nel giorno in cui tutte le prime pagine di tutti i gironali sono occupate dal nuovo Papa Francesco. Travaglio contesta in dieci punti le affermazioni di Lerner, con la nota meticolosa puntigliosità e trova modo così di difendere sia la sua testata sia l’autista di Grillo Walter Vezzoli. Ma è all’inizio dell’articolo che colloca la stoccata che dovrebbe atterrare Lerner: ci dà lezioni di giornalismo indipendente, dice, lui che è un “ottimo giornalista iscritto al Pd, già membro del comitato promotore e della commissione per l’etica dell’assemblea costituente di quel partito”. Lerner, per tutta risposta, mette su twitter il link dell’articolo di Travaglio. Ecco, afferma, come risponde alle mie critiche. E chissà se la querelle è finita qui.