Berlusconi contro Bersani: «Si fa sbeffeggiare da Grillo. Al Colle chiederò un governo di concordia nazionale»

20 Mar 2013 13:45 - di Desiree Ragazzi

«Domani mi recherò come leader della coalizione al Quirinale e confermerò che per uscire dalla recessione occorrono interventi forti. Solo un governo stabile e autorevole di concordia nazionale che scaturisca da una collaborazione Pdl-Pd può realizzare interventi nell’interesse del Paese». Sulla difficile partita della formazione dell’esecutivo, Silvio Berlusconi continua a ribadire la linea tracciata sin dalla prima ora quando, arrivati i primi risultati che vedevano una sostanziale parità tra Pd e Pdl disse subito: «Serve un governo di responsabilità nazionale». Intervenendo a Studio Aperto ha criticato l’atteggiamento dei democratici («Noi abbiamo offerto la nostra disponibilità ma Bersani e i suoi fanno la corte a Grillo ricevendo rifiuti e sberleffi, è un teatrino tragico e irresponsabile»), e ha contestato «l’occupazione militare di tutti i vertici delle istituzioni». «La sinistra, dopo la Camera e il Senato  – ha detto –  vuole prendere anche Palazzo Chigi e il Quirinale e Bersani sta contraddicendo se stesso. Noi non possiamo accettare ed è per questo da sabato avvieremo una mobilitazione permanente nelle piazze e nelle istituzioni contro l’oppressione fiscale, burocratica e giudiziaria». La necessità di chiudere subito la partita del nuovo governo è più che motivata: «Siamo molto preoccupati perché la situazione economica e sociale del nostro Paese è drammatica: continuano ad aumentare i disoccupati, chiudono le imprese e le famiglie non arrivano alla fine del mese. L’unico dato dato positivo – ha spiegato – è che il nostro vicepresidente della commissione Ue Tajani ha ottenuto la disponibilità dell’Unione a tenere fuori dal patto di stabilità i pagamenti dei debiti alla pubblica amministrazione. Noi ci siamo impegnati in questa battaglia da oltre un anno è abbiamo ottenuto un risultato. Si tratta di una prima iniezione di fiducia in un quadro negativo». A rilanciare la proposta di Berlusconi è subito il sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo: «Un esecutivo che unisca Bersani e Berlusconi è l’unica soluzione, altrimenti lo Spirito Santo ha fatto il miracolo di darci Papa Francesco, può fare un altro giro sulla Capitale per far nascere un governo». Polillo ha criticato a questo proposito l’atteggiamento di chiusura a Berlusconi da parte del Pd, che «è rimasto prigioniero dei suoi slogan. Non tutto il Pd… Il governo di larghe intese dura un anno e mezzo». L’alternativa qual è? Si è chiesto Polillo: «Spacchiamo il M5S? La proposta di Bersani mira a questo», ma è «la cosa peggiore da fare». «È stato criticato Berlusconi – ha detto – sulla vicenda De Gregorio. E questa è la strategia del Pd? Fate voi. Se uno pensa che Berlusconi sia il diavolo della Seconda repubblica che posso fare, per me non è un demonio, io lo considero una persona normale. Se lo avesse fatto Berlusconi con Scilipoti…».

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