Weber (Swg): per Grillo non solo voti di protesta. Bersani? La peggior campagna della storia

26 Feb 2013 13:09 - di Redazione

Sul voto a Grillo si eserciteranno gli analisti. Intanto un dato interessante c’è: nelal fascia tra i 18-25 anni, che votava solo alla Camera, il Movimento 5 Stelle stravince con il 40% dei consensi mentre il centrosinistra, in questa fascia di elettori, raggiunge solo l’11%. Un elemento su cui riflettere da parte di quella sinistra che ha sempre avuto la presunzione di mobilitare i giovani e di interpretarne l’ansia di cambiamento. Dice il presidente di Swg Roberto Weber: “Nell’interpretazione del voto ho la sensazione si sbagli su una cosa: il Movimento 5 Stelle viene rubricato come voto di protesta, ma non è leggibile solo così”. Secondo Weber all’interno del M5S “ci sono due strati elettorato: un primo, che vale il 10-12%, ingloba nuove istanze democratiche di gestione del territorio e sviluppo. Il secondo strato è invece fortemente insofferente rispetto alla gestione dello Stato e ai partiti. Parlare solo di voto di protesta è sbagliato – nota Weber – così si andrebbe incontro a nuove sorprese”. Swg ha seguito l’andamento del movimento di Beppe Grillo nell’ultimo anno e mezzo. “Durante l’estate – ricorda Weber – si era registrata una discesa, a settembre è ricominciata la salita e da dicembre in avanti ha accelerato. Perché è così forte? Gli aspetti della conservazione in politica rimandano al centrodestra e al centrosinistra, la domanda di cambiamento viene da Cinque Stelle e non da altri. Ancora c’è da chiedersi perché in Italia non c’è un partito verde o della sostenibiità ambientale: Grillo intercetta questi temi”. “L’elemento inatteso – aggiunge Weber – secondo noi non è stato il recupero di Berlusconi, non l’affermazione di Grillo prevista in larga misura, né la debolezza dell’offerta di Monti. Il punto inatteso è stata l’erosione subita dal centrosinistra: non era prevedibile che scendesse di tanto, e l’erosione è stata subita soprattutto ad opera del M5S”. Weber ha definito quest’ultima la “peggiore campagna elettorale del centrosinistra, peggio di quella di Occhetto: contavano su un patrimonio di voti. Ha pagato la radicalità di Berlusconi e Grillo, se sei moderato non paga”.

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