Storace chiude a Cassino: «La sinistra rimarrà al palo»

22 Feb 2013 21:33 - di Valerio Pugi

«Sono davvero emozionato di essere qui. Come nel 2000, quando chiusi nella mia città la campagna. C’è possibilità di farcela e siamo pronti a tornare alla guida della Regione». Ha scelto Cassino, la sua città natale, Francesco Storace, per chiudere la sua campagna elettorale. Con lui sul palco Maurizio Gasparri, Mario Abbruzzese e molti sindaci del Frusinate. «Qui – ha aggiunto il candidato a governatore del Lazio prima di entrare nel teatro Manzoni per il comizio finale della sua campagna – c’è tanta gente ma anche tanta speranza e amore. Etica, salute e diritti sociali: su questo concentreremo l’azione della Regione – ha spiegato Storace durante il discorso di chiusura – Abbiamo deciso di aprire una pagina nuova e ristabiliremo la sintonia tra il popolo e le istituzioni. Riguardo l’etica – ha proseguito – vorrei dire al fuggitivo Zingaretti di usare, per fare pulizia, l’aspirapolvere a casa sua. Lui voleva che lo stipendio glielo pagassimo noi. Poi c’è la sanità: questa terra è stata martoriata dal commissariamento che considerava le persone numeri da macellare. Ridaremo un volto alla sanità del Lazio lavorando sul territorio ospedale per ospedale. Infine i diritti sociali: finanzieremo quella legge sulla famiglia che ha portato tanto benessere. Ricordando che la famiglia è composta da un uomo e una donna, padre e madre. Noi vinceremo, questo è sicuro – ha concluso Storace – mentre i nostri avversari rimarranno al palo. Ma ora tocca a voi: chi mi vuole bene metta una croce sul mio nome, chi mi vuole male lo faccia lo stesso ma con più forza».

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