Scambio di insulti tra Vendola e Zamparini: un “giorno da pecora” diventa un pollaio
«Non mi ha neanche ricevuto. Volevo investire in Puglia, ma non si è degnato neanche di rispondermi. Gli ho scritto tre raccomandate. Questo signore non sa fare il governatore e vorrebbe pure candidarsi alle elezioni nazionali?». Un’entrata a gamba tesa quella Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, nel corso della trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora”. L’imprenditore e patron della squadra siciliana, è intervenuto come ospite telefonico inatteso mentre Nichi Vendola parlava (anzi, narrava) del suo programma elettorale. Da una parte il leader di Sinistra e libertà intervistato dai conduttori sulla marca del suo profumo, sulla sua paura di circolare per Roma per via delle aggressioni omofobe (“Ma siete andati su internet? Avete letto che cosa scrivono quelli di Casapound contro di me?”). E ancora: «Io faccio politica ponendomi in alternativa al venditore di tappeti (Berlusconi ndr) e all’amministratore di condominio (Bersani ndr)». Poi arriva la telefonata di Zamparini. Dovrebbe essere un intermezzo per parlare di calcio e della scommessa persa dal presidente del Palermo che dieci giorni prima aveva scommesso 5000 euro sul fatto che non avrebbe mai cacciato il suo allenatore, cosa invece puntualmente accaduta. Tuttavia Zamparini – che ha pure fondato un suo movimento politico mai decollato – a sorpresa attacca il governatore pugliese. «Si dovrebbe vergognare. Volevo incontrarlo ma non si è mai degnato di rispondermi». Vendola prima replica da perfetto burocrate poscomunista: «Zamparini non ha bisogno di incontrarmi, se vuole investire da noi legga i nostri bandi di concorso». Ma Zamparini continua a gridare «Vergogna». A quel punto la telefonata viene frettolosamente chiusa, tra l’imbarazzo dei conduttori di Radio Rai. Musica di intervallo per decidere il da farsi, Vendola che torna in diretta citando qualche cifra iperbolica sulle meraviglie amministrative della sua Puglia. Poi qualche insulto a freddo verso Zamparini: «Questo signore non mi piace e non lo voglio incontrare», «Non voglio che investa in Puglia». Altro disco, altra musica e vai con la narrazione pop di Nichi, che potrebbe iniziare così: C’era una volta in un giorno da pecora, un governatore che fece una figura barbina…