La bufala di “Repubblica”: per fare uno spot anti-Cav ha intervistato un tedesco per un altro

6 Feb 2013 19:01 - di Redazione

Di questi tempi l’intervista al politico tedesco funziona. Con Pier Luigi Bersani che si è affrettato a correre a Berlino per chiedere la benedizione di Angela Merkel Repubblica è andata sul sicuro. Il titolo dell’intervista, pubblicata con grande evidenza a pagina 3, era “Mario e i democratici sono più affidabili”. Ma in quanto ad affidabilità forse il quotidiano diretto da Ezio Mauro è l’ultimo a poter dare pagelle. Ha intervistato un tedesco per un altro.

A svelare il retroscena il parlamentare del Pdl Enrico La Loggia. «Repubblica attribuisce a Karl Lamers, deputato della Cdu di Angela Merkel e presidente dell’Ata, in questi giorni nella capitale per assistere alla 58esima Assemblea dell’Associazione del Trattato atlantico – presieduta proprio da Loggia, presidente del Comitato Atlantico Italiano – un’intervista critica nei confronti di Silvio Berlusconi». Pronta e secca è arrivata la smentita di Lamers, il quale ha negato di aver rilasciato alcuna intervista a Repubblica, precisando di esser stato vittima di uno scambio di persona con un omonimo consigliere del Ministro delle Finanze Tedesco, Schauble. Un conto è se parla un uomo chiave della Cdu, tra l’altro anni figura di riferimento del Partito popolare europeo, altro conto è se parla uno dei tanti consiglieri di un ministro tedesco.

Al quotidiano diretto da Ezio Mauro è stata dunque chiesta una rettifica. «La Repubblica – ha denunciato La Loggia – attribuisce erroneamente al presidente dell’Atlantic Treaty Association un’odiosa intervista piena zeppa di critiche nei confronti di Berlusconi e di elogi al duo Monti-Bersani».

«Per quanto mi riguarda – nota il parlamentare Pdl – l’intervista è da respingere in ogni caso come inopportuna e chiaramente indirizzata a condizionare la campagna elettorale in corso nel nostro paese, da parte di chi non conosce e non può quindi valutare l’operato del Presidente Berlusconi, così come il nostro attaccamento al Ppe».

 

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