Il “prete rosso” fa peccato: invita a votare per il Pd e si abbandona a qualche… insulto

22 Feb 2013 19:40 - di Sandro Forte

Don Angelo Fanucci, animatore da decenni della Comunità di Capodarco a Gubbio (Perugia), è notoriamente un prete di sinistra e, in verità, non ha mai mancato di esprimere pubblicamente le sue idee politiche. Ma stavolta è stato più esplicito del solito: «Vi prego, votate per il Pd», ha scritto in un messaggio e-mail spedito ai suoi collaboratori. Un messaggio abbastanza chiaro, ma il sacerdote ha tenuto a precisare i motivi che lo hanno spinto a chiedere agli amici di appoggiare il Partito democratico: «Se la destra andrà al potere, o se la sinistra non avrà i numeri per governare con tranquillità e giustizia, per noi del sociale saranno guai». Il messaggio era rivolto agli operatori, alle famiglie dei disabili e «a tutti coloro che sentono fortemente il problema dei soggetti svantaggiati», categorie peraltro da sempre tutelate dal centrodestra. Il “prete rosso” ha invitato gli elettori a non lasciarsi condizionare dalle «piccole défaillances della sinistra in questioni locali», né a farsi abbindolare dalle trovate elettorali di Berlusconi, definito «l’ex omino di ceralacca» (la definizione era già stata usata in passato dallo stesso don Angelo, ndr). Il sacerdote ha aggiunto di avere preso questa iniziativa «dopo l’ultima, indegna trovata di quel cialtrone di Berlusconi, quella dell’Imu», che lo ha «angosciato», ma «anche indipendentemente da questo».
La lettera di don Angelo ha suscitato immediate reazioni, nel mondo politico e in quello ecclesiastico. «Don Angelo Fanucci – accusa il deputato uscente del Pdl e ricandidato alla Camera, Rocco Girlanda – da sempre fa politica, e la fa da antiberlusconiano fervente. Anch’io sono di Gubbio, e lo conosco bene». Il coordinatore umbro del Popolo della Libertà condanna fermamente l’iniziativa del sacerdote: «Non credo sia utile, per chi fa il mestiere di don Fanucci, confondere la politica con l’attività di pastore di anime. Senza contare che la Chiesa è da sempre più vicina non alle posizioni del partito per cui il sacerdote in questione invita a votare, ma a quelle di un Pdl che sostiene la famiglia tradizionale, il matrimonio tra uomo e donna e la lotta all’eutanasia. Oltretutto don Angelo è a capo di una importante comunità di recupero, che ha una funzione sociale di primo livello, e quindi a maggior ragione non dovrebbe fare indottrinamento politico». Anche il vescovo di Gubbio, monsignor Mario Ceccobelli, ha preso le distanze da don Angelo: «Sono iniziative personali. Io non prendo posizione, i cristiani sono in tutti i partiti. Ho già chiesto di votare secondo coscienza e secondo un discernimento prudente e saggio».

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