Berlusconi: noi peccatori, ma meritiamo di vincere. Vendola? Starebbe meglio in Corea del nord…

1 Feb 2013 19:33 - di Redazione

«Venendo qui mi chiedevo quale fosse la linea di Bersani per vincere. Monti lo abbiamo capito, lascia che parliamo noi e poi ripete le stesse cose, ma quale sia la linea i Bersani con cui pensa di vincere non lo abbiamo capito». Negli stessi minuti in cui Renzi e Bersani animavano insieme un comizio ammonendo dal rischio di sottovalutare il Cavaliere, Silvio Berlusconi attaccava il leader del Pd e tutti i suoi avversari con ironia «Noi sappiamo come invertire la rotta. Monti non lo sa così come non lo sanno né Fini e né Casini che non sanno nemmeno tutto il resto». Alla presentazione dei candidati del Lazio l’ex premier ha dettato la sua ricetta, quella del benessere, «meno tasse, sulle imprese, sulle famiglie, sul lavoro, più consumi, più produzione e più entrate nelle casse dello Stato». L’asso nella manica, però, si chiama quoziente familiare, “di cui la sinistra si è riempita la bocca ma non ha fatto nulla”. «Si può realizzare in tre anni e poi iniziare a ridurre l’Irpef arrivando ad applicare le aliquote al 23% per i redditi sotto 40mila euro mila euro e al 33% per quelli sopra 40 mila». Un pensiero va anche agli imprenditori: «Lo Stato deve fare un patto con le imprese e le banche e deve garantire che le banche possano recuperare il credito concesso alle imprese». C’è spazio anche per il racconto della caduta del governo. Secondo il Cavaliere, era «una menzogna assoluta che quando noi lasciammo nel 2011 l’Italia fosse a un passo dal baratro». «L’Italia era in una posizione tranquilla – ha proseguito -. Quella mistificazione fatta sullo spread, era quella buffonata di soli due punti in più che l’Italia doveva pagare sui propri titoli di Stato. Quella febbre voleva dire pagare solo 6 miliardi in più sugli 80 che paghiamo per interessi». Le ultime stoccate sono a Monti, “è solo un burocrate di passaggio” e a Vendola: «Noi non è che ci meritiamo tanto di vincere, siamo dei modesti peccatori, però loro sono brutti e cattivi. Bersani ha come suggeritore Vendola che ci vuole mandare all’inferno, noi invece lo vogliamo mandare a vivere in paradiso, ma in quello comunista in nord Corea».

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