A Roma Pd tallonato dai grillini (che sfondano in periferia). Resiste il Pdl

26 Feb 2013 11:25 - di Sandro Forte

Il voto di Roma riveste un significato particolare in vista delle elezioni amministrative che si terranno in primavera. Alla Camera ha prevalso la coalizione di centrosinistra con il 33,7 per cento dei voti, seguita dal movimento di Grillo col 27,3 che va oltre la media nazionale e solo terza la coalizione di centrodestra col 23,4. Si ferma al 7,9 la lista di Monti (9,7 il totale dei centristi); buona l’affermazione di Fratelli d’Italia col 2,6, meno La Destra con l’1,7, mentre tutte insieme non raggiungono l’1 per cento complessivo le altre formazioni della destra radicale, da CasaPound a Forza Nuova e Fiamma Tricolore; Futuro e Libertà di Fini è rimasto allo 0,6. Al Senato poco è cambiato: sempre in testa la coalizione di centrosinistra (Pd più Sel) col 36,5 per cento dei consensi, seguita da Grillo col 25 e poi dal centrodestra (Pdl e Fratelli d’Italia) col 24,4; l’8,6 per Monti, solo il 2,2 per Ingroia, sotto l’1 per cento tutte le altre liste.
Dunque il Pd, seppure in calo (dal 41 per cento del 2008 all’attuale 28,7 secondo i voti alla Camera), si conferma primo partito della capitale, premiato soprattutto dagli elettori del centro storico e, sorpresa, dei Parioli. Il Pdl vince nelle tradizionali roccaforti di Cassia, Flaminia e Prima Porta, mentre i grillini hanno riscosso il maggior numero di consensi in periferia (Tor Bella Monaca in particolare) e a Ostia. Enrico Gasbarra, segretario regionale del Pd, è costretto a prendere atto «dell’affermazione del Movimento Cinque Stelle, che è diventato a pieno titolo una realtà politica significativa nella capitale così come nel Lazio». Per Andrea Augello, senatore Pdl, nella corsa per il Campidoglio «ora possiamo solo risalire: abbiamo un candidato forte (il sindaco Alemmanno, ndr) e Grillo è svantaggiato alle amministrative. L’ideale sarebbe che il centrosinistra vada alle comunali con la stessa supponenza con cui ha affrontato le politiche». Quanto al successo dei grillini, «loro puntano al contatto con la gente – osserva Alemanno – ma il rapporto con i cittadini è da sempre il mio principale impegno: su questo fronte non li temo».

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