La manovra correttiva ci sarà? Il Prof nega. Tremonti e Brunetta lo smentiscono
Il premier Mario Monti ha escluso, questa mattina, la necessità di una manovra correttiva ma – ha detto mettendo le mani avanti – dipenderà dall’esito del voto. In pratica, fanno notare con una certa irritazione dal Pd, se governa lui la manovra non ci sarà, se a governare saranno altri allora si renderà necessaria. “Saranno i consigli del guru americano cui si è affidato?”, ironizza Antonio Misiani dei democratici. E la Lega aggiunge: “Che fa minaccia gli italiani? Se lo votano niente manovra, se non lo votano allora sì…”. Sul punto interviene Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia del governo Berlusconi: “La manovra è necessaria: non è un rischio, è una certezza” e dovrà essere sui 14 miliardi. “Bersani dice che c’è la polvere sotto i tappeti – aggiunge – non c’è la polvere, c’è un buco che va coperto ed è la prima cosa che deve fare se vince”. Tremonti ha detto che a questo punto servirebbero “risparmio” e crescita e invece “metteranno una patrimoniale, una super Imu che ammazza del tutto l’economia”. Che la manovra (da 14 o da 16 miliardi) sarà necessaria lo afferma anche Renato Brunetta, il quale ricorda che il percorso per il pareggio di bilancio ipotizzato dal governo dei tecnici non potrà avere esito positivo perché il Pil non crescerà come era stato previsto (non -0,2% ma -1%) e dunque la correzione andrà fatta se si vogliono mantenere gli impegni con l’Europa.