La bocciatura del Financial Times: «Monti non è l’uomo giusto»

21 Gen 2013 10:44 - di Desiree Ragazzi

«Monti non è l’uomo giusto per guidare l’Italia». L’autorevole bocciatura giunge  dal Financial Times on line in un articolo che non fa sconti all’azione di governo del premier. E pensare che un anno fa appena insediato l’aveva glorificato definendolo «l’uomo giusto per salvare l’Italia». Oggi il giudizio è radicalmente cambiato: le misure fiscali inique e la sudditanza alla Merkel del governo Monti hanno indotto i commentatori britannici ad usare lenti più critiche. Nel durissimo editoriale dal titolo «Monti is not the right man to lead Italy», Wolfang Munchau ha, infatti, spiegato che il suo «governo ha provato a introdurre riforme strutturali modeste» annacquate fino alla «irrilevanza macro economica». «Ha promesso riforme» finendo per «aumentare le tasse». Non solo, «ha iniziato come tecnico ed è emerso come un duro politico».

Monti viene anche confutato su quello che il professore vanta come fiore all’occhiello: aver salvato l’Italia dal “baratro”.  Ft ha infatti sottolineato che ormai anche sul calo dello spread, molti italiani «sanno che è legato a un altro Mario, a Draghi, presidente della Banca centrale europea». Ma il Financial Times non ha risparmiato neanche il centrosinistra di Bersani che pur avendo sostenuto le politiche di austerità, adesso tenta di prenderne le distanze. Il leader del Pd si è inoltre mostrato “esitante” rispetto alle riforme strutturali anche se, ha notato Ft, potrebbe avere, rispetto a Monti, una chance maggiore, seppur marginale, nel confronto con Angela Merkel grazie alla sua migliore possibilità di collaborazione con Francois Hollande, il presidente francese socialista.

Per quanto riguarda Berlusconi Ft ha parole di elogio per la campagna del leader Pdl : «Fino ad ora la campagna dell’ex primo ministro è stata positiva. Ha lanciato un messaggio antiausterità cui è sensibile l’elettorato deluso. E ha inoltre continuato a criticare la Germania per la sua riluttanza ad accettare gli eurobond e a permettere che la Bce acquistasse bond italiani incondizionatamente».

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