Berlusconi: impossibile l’intesa con il “centrino”

26 Gen 2013 19:32 - di Giorgio Sigona

Basta con le ricostruzioni e le ipotesi fantasiose: «No, io non credo che ci sia nessuna possibilità di collaborazione tra noi e questo “centrino” che annovera Casini, Monti e Fini. Sono personaggi con cui abbiamo avuto a che fare in passato, e che per tanto riteniamo non siano davvero possibili come nostri interlocutori». Silvio Berlusconi, in un’intervista rilasciata all’emittente tv T9, va subito al sodo. Ci sono giorni intensi di campagna elettorale, non si può perdere tempo in chiacchiere inutili. «Io credo che abbiamo fatto un piccolo miracolo recuperando 10 punti in meno di un mese. I dati che noi abbiamo sono diversi di quelli pubblicati da Repubblica, io credo di più ai dati Euromedia. E confido che i dati Euromedia siano quelli della realtà. Esiste ancora un numero importante di elettori che sono nell’area del non voto. Gran parte di questi elettori, quasi il 50% sono elettori che nel 2008 ci avevano dato il loro voto. Noi contiamo di poterli far riflettere su quella che è stata la causa della loro delusione, il perché noi abbiamo sostenuto i provvedimenti di questo governo dei tecnici». Ne ha per tutti, il Cavaliere. «A Vendola che vuole mandare i ricchi all’inferno? Io gli ho detto che invece mi piacerebbe mandare lui nel paradiso comunista di una Corea per esempio, dove ancora c’è il comunismo ortodosso». E ancora, «bisogna cambiare il sistema di elezione dei membri della Corte costituzionale, e credo che sarebbe finalmente ora di dare ai cittadini il diritto di eleggere direttamente il presidente della Repubblica».  Un passaggio sulle regionali: «Nel Lazio abbiamo scelto Francesco Storace che è persona molto solida di suo, come uomo e che come politico ha già avuto l’ esperienza di governo della regione con buoni risultati. È stato mio ministro e si è dovuto dimettere per un’azione che gli era stata intentata dalla procura di Roma e che poi si è chiusa con un nulla di fatto. Noi riteniamo che lui sia la persona giusta. Conoscitore di Roma perché ci vive da sempre. Sono amico di Francesco Storace ho molta fiducia in lui».

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