Adozioni gay: la Cassazione e i candidati di Monti allarmano i cattolici

11 Gen 2013 18:21 - di Redattore 92

In campagna elettorale irrompe il tema delle adozioni gay. La sentenza della Cassazione che apre «alla famiglia incentrata su una coppia omosessuale» scuote il mondo cattolico. La Prima sezione civile (sentenza 601) apre ai figli nelle coppie gay, mettendo nero su bianco che non è altro che un «mero pregiudizio» sostenere che «sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale». Esulta l’Arcigay e sollecita il mondo politico. Una «sentenza storica, i candidati agiscano di conseguenza», è «un pronunciamento istituzionale storico che dà un assist formidabile alla futura maggioranza per legiferare finalmente per il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la piena uguaglianza delle famiglie».

L’allarme è ben reso dall’arcivescovo Rino Fisichella su Radio Vaticana. Le questioni etiche e il tema della giustizia sociale devono essere ben presenti nell’agenda dei cattolici nei vari schieramenti. Il rischio è la «frammentazione» della loro presenza, porti ad una «irrilevanza» della presenza dei cattolici. Per questo è importante che ogni parlamentare abbia una responsabilità «attenta, vigile, costante». Sull’assenza dei temi etici in campagna elettorale, il vescovo spiega che si tratta di una «scelta comprensibile, ma non è politicamente corretta. Perché se un politico è cattolico, è cosa ovvia che abbia ad esprimere nel suo impegno politico ciò che è consequenziale alla sua scelta di fede». A questo punto chi voteranno i cattolici? Se in un primo momento la lista Monti sembrava la più vicina alle istanze d’Oltretevere, la candidatura di esponenti di spicco dell’associazionismo omosessuale (Alessio De Giorgi direttore di Gay.it e Giuliano Gasparotti, presidente di “Officine democratiche”) pone seri interrogativi sulle politiche centriste. Su questo tema inutile fare affidamento sulle sinistre (apertamente pro famiglie gay con Sel di Vendola ed implicitamente con il Pd di Bersani). Ai cattolici non resta che guardare al centrodestra.

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