Il rinvio di Sanremo è il primo “miracolo” del Cav…

12 Dic 2012 0:05 - di Luca Maurelli

Sì, va bene, lo spread è salito, anzi no, la Merkel s’è arrabbiata, e chissenefrega, i mercati sono nervosi, ma ce ne faremo una ragione, Napolitano s’è agitato, vabbè gli passerà. Solo il tempo (e gli elettori) diranno se la scelta di Berlusconi di tornare in campo sia folle o provvidenziale, ma intanto, nel primo giorno di campagna elettorale, nelle stesse ore in cui il Cavaliere duellava con Monti sullo spread, arrivava la prima buona notizia di questa settima avventura politica di Silvio: il rinvio del festival di Sanremo. La sua annunciata sfiducia a Monti e l’avvio dell’iter elettorale hanno sortito un meraviglioso effetto collaterale, l’accavallamento del festival con le urne a fine febbraio. Il primo evento, quello musicale – causa par condicio – ha avuto la peggio. Sanremo rinviato, ma soprattutto slitta l’esibizione dei conduttori Fazio-Littizzetto, le interviste zerbino del primo, i monologhi cafonal della seconda, i duetti irritanti tra i due, le sexy velleità della bruttina che aspira a piacere con l’insulto e le velleità intellettuali del conduttore che predica dall’alto dei suoi compensi milionari. È senza dubbio il primo miracolo berlusconiano, parliamoci chiaro: perché a noi l’idea di rinunciare per chissà quanto a Fazio e Littizzetto ci fa godere come se ci avessero tolto l’Imu e l’Irpef contemporaneamente…

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