Aiutare le imprese, Monti dice sì alla proposta Alfano
Il problema dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione «ha alimentato un dibattito politico significativo si cui il governo tiene conto». A sottolinearlo il premier, Mario Monti, annunciando ieri l’adozione dei quattro decreti per ridurre lo stock dei debiti commerciali di fornitura della pubblica amministrazione. In particolare, ha sottolineato Monti, «mi riferisco ad Alfano che ha proposto di affidare una delega al governo per la compensazione di debiti e crediti e allineare l’Italia all’Europa per il pagamento dei debiti».
Il Pdl da tempo infatti, con tutti i suoi esponenti, pressa il governo su questo problema non più eludibile, ossia sulla montagna di debiti che la pubblica amministrazione ha nei confronti delle imprese che hanno lavorato per lei: circa 100 miliardi. Un macigno che, soprattutto in tempo di crisi e stretta sul credito, pesa sulle imprese chiamate anche a contribuire al salvataggio della nazione con un notevole appesantimento fiscale. Oltre alle difficoltà legate alla congiuntura l’Italia gode anche del poco invidiabile primato – dice la Cgia – di essere l’ultima tra i Paesi europei a pagare i suoi debiti: 180 giorni contro una media di 65. Per questo il Pdl ha insistito sull’urgenza di applicare questi provvedimenti che finalmente sono arrivati. Il deputato del Pdl Guido Crosetto è sbottato con un «finalmente il governo si è accorto delle piccole e medie imprese, meglio tardi che mai…», ma in generale i commenti sono di grande soddisfazione. «Valuteremo con attenzione i provvedimenti del governo sui pagamenti della pubblica amministrazione, scaturiti anche dalle iniziative parlamentari portate avanti fino all’approvazione dal gruppo al Senato del Pdl», ha detto il presidente del gruppo del Pdl a Palazzo Madama Maurizio Gasparri, che ha aggiunto: «È poi importante il riconoscimento di Monti alle iniziative politiche e legislative del segretario del Pdl Alfano sulla compensazione tra crediti e debiti fiscali. È una iniziativa che il Pdl considera prioritaria e nel rivendicarla ribadiamo che il sostegno alle iniziative del governo dipende dal recepimento delle nostre proposte a tutela dei cittadini sottoposti a una eccessiva pressione fiscale».
Si tratta di quattro decreti ministeriali e, a valle, e in pieno coordinamento, un accordo tra le rappresentanze d’impresa e le banche per rendere «ancora più efficiente» l’insieme degli strumenti. A sintetizzare l’intervento del governo per sciogliere il nodo del debito accumulato dalla Pa verso le imprese è una nota di Palazzo Chigi. In considerazione del riacutizzarsi della crisi negli ultimi mesi, il pacchetto «si propone di fornire liquidità alle aziende mediante il supporto del sistema bancario o attraverso compensazioni di crediti e debiti nei confronti delle amministrazioni pubbliche». Sono «un passo importante di un percorso articolato in più fasi che porterà a minimizzare in futuro l’accumularsi di debiti commerciali attraverso una migliore programmazione, un rapporto ancora più cooperativo con il fisco e il recepimento della direttiva sui ritardi di pagamento». I decreti cosiddetti “certificazione” messi in campo dal governo per risolvere il pregresso accumulato con i debiti della Pa, uno già firmato da Monti per l’amministrazione centrale e uno in attesa di parere della Conferenza Stato-regioni per le amministrazioni locali, attuano l’obbligo per tutti gli enti della pubblica amministrazione a certificare gli eventuali crediti vantati dalle imprese, per somministrazioni, forniture e appalti.
Le banche mettono a disposizione 20 miliardi per l’anticipazione dei crediti della pubblica amministrazione e per gli investimenti, ha detto il presidente dell’Abi Giuseppe Mussari presentando l’accordo conseguente ai decreti. Secondo Mussari occorre ora che «le aziende utilizzino questo plafond» e l’auspicio è che «tutte le banche aderiscano così come hanno fatto con la moratoria».