“Repubblica” ha voglia di barricate. Persino contro “l’amico” Monti

12 Mar 2012 20:12 - di

Se qualcuno sentisse la nostalgia delle barricate nella vicenda politica italiana, ringrazi Ezio Mauro. Il direttore di Repubblica, infatti, va all’attacco lancia in resta e questa volta contro il governo Monti, reo di aver stipulato un “accordo inconfessabile” con “la destra berlusconiana”. Lo spunto è la decisione del segretario del Pdl Alfano di rifiutare un vertice a tre – Pdl, Terzo Polo, Pd – che avesse al centro la legge cosiddetta anti-corruzione e la governance della Rai. L’occasione è la pseudoriunione di redazione mandata in onda tutti i giorni sul sito Repubblica.it, un siparietto che sarebbe più serio sostituire con un normale video editoriale alla Marco Travaglio. Il tono è quello di un comizio contro il governo Berlusconi, del quale Monti sarebbe un continuatore occulto, tanto che nel finale Ezio Mauro chiama alla vigilanza “le opposizioni”, dimentico del fatto che intanto sono diventate parte della maggioranza. Secondo il direttore del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari e mantenuto da Carlo De Benedetti, qualcuno sottovaluterebbe la decisione di Alfano di disertare il vertice, decisione che rivelerebbe «la concezione – totalmente inaccettabile – della destra di considerare il governo legittimato ad agire su alcune materie, mentre sua altre, come la giustizia e la Rai, no». Se la performance televisiva del direttore di Repubblica  non fosse comica, apparirebbe a tutti come una tragedia. Innanzitutto della logica. Quel giornale-partito, infatti, durante gli anni in cui è stato premier Silvio Berlusconi, considerava inaccettabile esattamente il contrario: e cioè che il governo si occupasse di Rai e di giustizia, materie che dovevano restare esclusivo dominio del Parlamento, il quale avrebbe dovuto, poi, trovare soluzioni “condivise”. Ossia che piacessero a Repubblica e dispiacessero a Berlusconi. Accade però che – ora che il Pdl sostiene che di queste cose si debba occupare il Parlamento vista la particolare legittimazione del governo – per il direttore di  Repubblica esiste “un patto inconfessabile tra Monti e la Destra”. È lecito chiedere a Ezio Mauro di ritrovarsi con se stesso per raggiungere un accordo? L’aspetto più rilevante del videocomizio di Ezio Mauro è però un altro. È la svolta compiuta nei confronti del governo Monti. Tre mesi fa Repubblica inneggiava al premier, attribuendogli il ruolo del “liberatore” dal  governo Berlusconi. Oggi quel giornale-partito accusa Monti di collusione (“patto inconfessabile”) con Berlusconi. E lo fa su temi tipici di certa sinistra mediatico-giudiziaria: la Rai e la legge cosiddetta anticorruzione (che tutto è fuorché una riforma della giustizia). Non solo: Mauro annuncia “vigilanza” sul governo e chiama a questo, con esplicito lapsus freudiano, i partiti “di opposizione”.Evidentemente il governo tecnico sta deludendo quanti pensavano di dare vita a un nuovo ribaltone. In cui ai professori toccasse il lavoro sporco per far quadrare i conti, e ai partiti all’opposizione di Berlusconi fosse affidato il bottino politico del comando senza legittimazione. Un’idea coltivata da sempre da Repubblica, dal suo direttore, dal suo fondatore, dal suo editore.

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