Blocco dei tir: ad Asti muore un camionista

24 Gen 2012 20:43 - di

Si muovono i prefetti, si allarma il Viminale, un autotrasportatore cade vittima di un incidente e la situazione generale si scalda sempre di più. La protesta dei tir va avanti in mezzo a sempre maggiori polemiche.

L’incidente di Asti
E come se non bastassero i disagi al trasporto, con tutto quel che ne consegue, a rendere il quadro problematico ci ha pensato, ieri, la morte di Massimo Crepaldi, di 46 anni investito da una collega tedesca ad Asti. La donna è stata arrestata per l’ipotesi di reato di omicidio colposo dopo essere stata ascoltata per alcune ore dal procuratore capo di Asti, Giorgio Vitari, e dal pubblico ministero, Vincenzo Paone. Secondo una prima ricostruzione, il tir che si trovava nei pressi del presidio degli autotrasportatori ad Asti Ovest e alla cui guida c’era la donna, una 52enne di origine tedesca, poco dopo le cinque di ieri mattina si è lentamente mosso dal parcheggio situato sulla strada statale. I manifestanti, pertanto, hanno accostato il mezzo pesante allo scopo di persuadere la conducente a prolungare la sosta per la protesta in atto. La dinamica è ancora in fase di chiarimento, ma dagli accertamenti appare verosimile che la donna, dopo essersi fermata ed aver interloquito con i manifestanti, abbia acconsentito ad effettuare una ulteriore sosta e sia stata pertanto accompagnata verso una nuova zona di parcheggio sulla destra della carreggiata, dove erano già fermi altri mezzi. In particolare l’automezzo è stato accostato dalla vittima che tentava di spiegare le ragioni della protesta a gesti, e, forse anche a causa di problemi di scarsa comprensione linguistica, accompagnava i propri gesti su quel che voleva comunicare con piccoli colpi sulla carrozzeria del mezzo pesante. La conducente, verosimilmente spaventata o disorientata, non prestando attenzione a quanto l’uomo intendeva farle intendere, ha proseguito la marcia, agganciandolo lateralmente e trascinando sotto l’autoarticolato. L’uomo è deceduto sul colpo per le lesioni riportate. Un altro manifestante è rimasto lievemente ferito a Fidenza (Parma) durante il presidio al casello sull’A1. L’uomo, come nel caso di Asti, sarebbe caduto mentre cercava di impedire il passaggio a un camion che non voleva partecipare allo stop.

I disagi
Ieri, intanto, è stata un’altra giornata di disagi, contrassegnata da problemi per l’approvvigionamento di carburante e anche di scorte di cibo. Secondo la Coldiretti le perdite ammonterebbero a «50 milioni di euro al giorno per prodotti alimentari deperibili». I prezzi di frutta e verdura sono alle stelle. Ieri nel pomeriggio, comunque, la Polizia di Stato ha comunicato che nella circolazione autostradale non erano «segnalate particolari turbative o criticità». La maggior parte dei punti di aggregazione dei manifestanti era infatti sulla viabilità ordinaria, nei pressi degli accessi in autostrada. Per questo la Polizia, vista la presenza di persone che avrebbero potuto effettuare azioni di volantinaggio sulla sede stradale, ha richiamato gli automobilisti in transito alla massima prudenza e a mantenere una velocità moderata. Tra le conseguenze dello sciopero dei bisonti della strada c’è stato lo stop forzato degli stabilimenti della Fiat con il fermo, a ruota, anche di aziende dell’indotto. In Sicilia, se non riprendono i rifornimenti, potrebbero scarseggiare le scorte dei medicinali. Alla protesta dei tir si è sommata anche quella dei pescatori. Nelle Marche, dopo le marinerie di San Benedetto del Tronto e Civitanova Marche, anche quella di Ancona ha deciso «all’unanimità» di aderire alla protesta. Barche ferme anche nel napoletano. La Confcommercio, dal canto suo, ha lanciato l’allarme sulle forniture alimentari. «Se la protesta dei tir non si interromperà – si legge in una nota – è serio il rischio che l’interruzione di forniture importanti per le imprese e la mancata distribuzione di prodotti di largo e generale consumo alimentare possa impedire alle famiglie di poter fare la spesa regolarmente già dalle prossime ore».

Le contromosse del governo
Vista la situazione il ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri, ha assicurato al vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, in una telefonata, che il governo italiano intraprenderà tutte le misure necessarie per porre fine ai blocchi. Cominciano a muoversi anche le prefetture. Un’ordinanza del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha imposto lo stop agli assembramenti di mezzi pesanti presso i caselli autostradali all’entrata della Capitale. L’ordinanza, valida da ieri fino a venerdì, prevede una sanzione amministrativa pari a circa 200 euro, il ritiro della patente, della carta di circolazione ed il fermo amministrativo del mezzo. Se dovessero verificarsi strascichi della protesta dei tir che compromettano la sicurezza della circolazione e l’incolumità delle persone, «i prefetti potranno, come avvenuto a Roma, far ricorso all’adozione di apposite, mirate ordinanze contingibili e urgenti», ha assicurato il ministro dell’Interno, richiamando gli autotrasportatori al senso di responsabilità. Cancellieri ha inoltre riferito che sono in corso indagini per accertare la presenza di elementi della criminalità organizzata tra i manifestanti in Sicilia.

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