Manovra, Conte blandisce i sindacati. Ma Landini lo gela: «Pochi i soldi sul cuneo fiscale»

7 Ott 2019 16:34 - di Redazione
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Di fronte ai leader sindacali saliti a Palazzo Chigi per il confronto sulla manovra economica, Giuseppe Conte suona l’unica nota possibile: più di tanto il convento del governo non può passare. Colpa un po’ di tutto, beninteso: del quadro economico internazionale, che «si conferma difficile», della guerra dei dazi, che è «ormai anche per noi una questione molto attuale» e, infine, della necessità di «tenere sotto controllo i conti pubblici». Questo la cornice disegnata da Conte prima dell’ammissione finale: «Abbiamo cercato di essere quanto più espansivi possibili».

Conte ha incontrato Cgil, Cisl e Uil

Non per niente il premier, assistito per l’occasione dai ministri Gualtieri (Economia) e Cataldo (Lavoro), ha puntato ad incassare il sostegno di Cgil, Cisl e Uil sul mancato aumento dell’Iva: «Il governo – ha detto – ha predisposto tutte le misure per evitare la stretta sui consumi delle famiglie, che avrebbe comportato un rincaro medio a famiglia di 540 euro l’anno». Il mancato aumento, assicura Conte, «ha già di per sé ha un forte impatto». Nei calcoli del premier, infatti, il «forte impatto»  andrà a sommarsi «al taglio al cuneo fiscale» e anche allo «sblocco degli investimenti» per «accelerare la spesa». Ma Landini gela il premier: «Le cifre che oggi hanno messo sul tavolo per il cuneo fiscale noi le consideriamo ancora non sufficienti».

Manovra: tavoli congiunti su costo del lavoro, “Fornero” e contratti

Più che calcoli, auspici. Il premier sa bene che le difficoltà di far quadrare consenso, conti e Ue non mancano. Da qui il suo appello ai sindacati di «lavorare fianco a fianco». Un ritorno al rito della concertazione che si tradurrà in tre tavoli tecnici tra governo e sindacati su cuneo fiscale, legge Fornero e contratti pubblici. Al tavolo di confronto non poteva mancare il capitolo della lotta all’evasione fiscale. «Il contrasto duro all’evasione  – ha sottolineato – è l’unico principio che secondo noi ci consentirà di poter efficacemente alleggerire la pressione fiscale». Nelle sue stime, il governo ha preventivato di ricavare 7 miliardi dalla lotta agli evasori. Ma è un libro dei sogni. Tanto più che Conte vi ha collegato temi come Mezzogiorno», innovazione e sicurezza sul lavoro».

 

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