Ribaltone radical chic a Sanremo, ma Ultimo non ci sta: «Non ho rancore, ma non dovete rompere il ca…o» (Video)

10 Feb 2019 19:11 - di Ginevra Sorrentino

Mentre i radical chic inneggiano alla vittoria di Mahmood come modello d’integrazione riuscito, il trionfatore rinnegato di questa edizione di Sanremo, Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, defraudato del titolo grazie ai voti di  giuria vip e giuria mediatica, incassa malamente il secondo posto e in sala stampa all’Ariston si scaglia contro i giornalisti che, oltre al danno, vorrebbero infliggergli pure la beffa. Come dire che avrebbe dovuto accettare la resa senza neppure il meritato “onore delle armi”: ma lui non ci sta.

Ultimo contro i giornalisti in sala stampa

Il podio è stato ribaltato dalle giurie, tanto che lo stesso Baglioni in sala stampa, del difficile day after del festival, si vede costretto a riconoscere che se davvero si vuole un’edizione della kermesse realmente popolare, bisognerà pensarla e organizzarla affinchè a stabilire vincitori e non sia il solo televoto da casa, e null’altro. Come dire che quanto denunciato in queste ore e acclarato dalla matematica dei riscontri, ossia che, come riporta il Corriere della sera tra gli altri in queste ore, «il più votato dal pubblico è stato Ultimo con il 46,5% delle preferenze», seguito da Il Volo e poi dal cantautore italo-egiziano, finito sul terzo gradino delle preferenze dei televotanti, il «il podio è stato ribaltato da sala stampa e giuria d’onore». E tutto con buona pace di chi ha speso tempo e denaro per indicare il proprio preferito da incoronare con l’alloro della vittoria. Una acclamazione a furor di popolo e di televoto, quella tributata dai telespettatori a casa al cantautore romano, che le giurie radical chic decidono di ignorare e ribaltare, declassando la pole position di Ultimo – che sul palco dell’Ariston ha portato… – in un secondo posto, superato a destra da Mahmood, primo classificato al Festival di Sanremo, ma terzo nelle preferenze espresse al televoto. Un’affermazione, quella dell’artista italo-egiziano, che stona con i riscontri tributati a Ultimo e che smaschera, con la veridicità incontrovertibile della matematica, la differenza tra i voti espressi dal pubblico a casa e quelli delle due giurie cosiddette «di qualità»: ossia, i giornalisti della sala stampa e la giuria d’onore,  artefici di un ribaltone francamente difficile da mandar giù. non a caso, come riferisce il Corriere della sera, «secondo i primi dati che emergono dalla finalissima di sabato 9 febbraio, il cantautore italo-egiziano, vincitore a sorpresa della 69esima edizione della kermesse, si è aggiudicato il gradino più alto del podio con il 38,9% dei voti complessivi, staccando per soli tre punti il secondo classificato Ultimo (35,6%) e lasciando terzi Il Volo con il 25,5% dei voti».

Ecco il ribaltone dei giurati radical chic

Ma, e qui sta “lo strano” della faccenda, sempre secondo il quotidiano di via Solferino, «questi risultati sono ottenuti combinando le preferenze espresse dal pubblico a casa, che hanno un peso del 50%, insieme al voto della sala stampa che conta per il 30% e quello della giuria d’onore (20%). Andando però a vedere che cosa aveva scelto il pubblico tramite il televoto, il podio è ribaltato, e vede nettamente in testa Ultimo con il 46,5% delle preferenze, seguito da Il Volo con il 39,4% e da Mahmood con soltanto il 14,1% dei televoti». E così, ancora una volta, la minoranza dem e rigorosamente radical chic, anziché lasciare spazio democratico al volere popolare che si era inequivocabilmente espresso, ha indicato il suo guru, eletto portabandiera di valori che neppure lui ha chiesto di incarnare. E che in qualche modo ha pure sconfessato, ribadendo a più riprese di essere e di sentirsi “italiano” (cognome e citazioni in arabo del brano vincitore permettendo). E chi l’ha scelto a esempio di straniero integrato se ne faccia una ragione… E a proposito di ragioni da darsi e di cui convincersi, ecco nel video postato di seguito un momento della (giustamente) concitata conferenza tenuta da Ultimo nella sala stampa dell’Ariston.

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