Parigi governata da «omosessauli perversi»: il j’accuse del patron delle Ruota panoramica

25 Set 2018 13:08 - di Prisca Righetti

È andato dritto al punto – al cuore del bersaglio – il 78enne Marcel Campion, patron del quartiere fieristico di Parigi e proprietario della Ruota panoramica di Place de la Concorde, dismessa dall’attuale amministrazione, quando, forse desideroso di “colpirne uno”, per avvisarne (educarne?) 100, ha tuonato contro l’uomo-simbolo della lotta all’omofobia, il vice sindaco della capitale francese, Bruno Julliard, fresco dimissionario per l’ormai insanabile clima di dissapori e divergenze con la prima cittadina, Anne Hidalgo, speculare a un clima sociale che rende l’aria sempre più irrespirabile e viziata. Un clima avvelenato che ha in qualche modo motivato e giustificato il monito sancito con un sonoro, (e verbalizzato per iscritto), «Lgbt fuori dalla Francia» lo scorso giugno alla vigilia del gay pride di Parigi e rinverdito a suon di boicottaggi sulle strisce pedonali arcobaleno. Insomma, un clima arrivato a permeare strade, vicoli e iniziative pubbliche della ville lumiere...

L’accusa di Marcel Campion: Parigi, governata da «omosessuali perversi»

Dunque, a nemmeno due mesi dalla parata dell’orgoglio omosex, il tema della diversità eretta a sistema, o meglio, il sistema in qualche modo condizionato da una presunta lobby omosessuale assai influente nelle alte sfere parigine – a partire, a detta di Campion – dagli ambienti dell’amministrazione locale –, torna prepotentemente d’attualità in tutto il Paese, a distanza non proprio siderale dal caso esploso in Francia con le accuse rivolte da avversari, competitor e media, di un sospetto sostegno politico e demagogico dato dal gruppo di pressione di cui sopra alla campagna di Macron. Come riporta il Giornale, che alla questione dedica un ampio servizio, allora, «portavoce» della nuova denuncia sarebbe il 78enne Marcel Campion che, in spregio ad attenzione diplomatica e circospezione demagogica, ha tuonato: «Non ho niente contro gli omosessuali, di solito dico “froci”, ma mi è stato detto che non dovremmo più dirlo, non ho nulla contro di loro, tranne che sono un po’ perversi, specie quelli che sono al municipio». Certo, è doveroso sottolineare che, come scrive il quotidiano diretto da Sallusti, la veemente uscita di Campion, «invitato domenica sera a chiarire in tv su Lci, risalgono al 27 gennaio», ossia all’epoca della presentazione del movimento battezzato Parigi Liberata in vista delle municipali 2020.

Quei per nulla vaghi riferimenti al vicesindaco che…

Ma liberare Parigi da chi o da cosa? Si sono immediatamente chiesti i francesi, e non solo quelli della capitale. «Il riferimento – spiega il Giornale – è alla carriera folgorante del 37enne vicesindaco: già assistente dell’ex primo cittadino Bertrand Delanoë (omosessuale dichiarato), poi vicesindaco di Anne Hidalgo, accusato d’aver fatto carriera grazie alle lenzuola e d’aver privilegiato le associazioni Lgbt rispetto ad altre con l’iniezione di personale militante negli uffici del Comune». Di più: «L’intera città ora è governata da omosessuali», avrebbe sentenziato senza troppi giri di parole Campion, scatenando una tempesta mediatica seguita alla pubblicazione del video con le dichiarazioni al vetriolo sotto accusa. «Sono tutto tranne che omofobo, avete frainteso, pensate alla rabbia che avevo in quel periodo contro Julliard, ci aveva sbattuto fuori dal mercato di Natale e stracciato il contratto per la ruota», ha spiegato l’imprenditore respingendo le accuse al mittente. «Parole prese fuori contesto», si è difeso poi in tv Campion che presto dovrà chiarire la sua posizione anche nelle aule del tribunale, visto che ieri è stato denunciato dal diretto interessato e da Sos homophobie.

E il sospetto su Macron torna in primo piano…

Ma Campion ha un asso nella manica, ed è quello garantito dal deputato 35enne della République En Marche, Joachim Son-Forget, già intervenuto sulla faccenda con una dichiarazione di peso: «Non c’entra nulla l’omofobia, smettetela con questo linciaggio mediatico, ha detto anche cose giuste nel suo discorso»… Ma il clima è teso, si sa, e non tanto per il potere acquisito o rinforzato dagli esponenti di spicco della vita politica parigina che, dagli scranni dell’amministrazione cittadina, gestendo spazi ed eventi, hanno rinvigorito e conferito nuova smalto formale alla Parigi arcobaleno, quanto per i rumors che, da tempo ormai, fanno vacillare credibilità e sincerità del presidente Macron, prerogative già messe in discussione, come scrive ancora una volta il Giornale, «dal tema della presunta omosessualità di Macron e della sua carriera lampo: in pieno affaire Benalla, il presidente smentì che il bodyguard 26enne fosse il suo amante, lo stesso fece alla vigilia dell’elezione, quando fu accusato d’avere una «doppia vita» col direttore di Radio France, Mathieu Gallet». Eppure, come dimostra il clima infuocato, le smentite d’ordinanza non bastano a riportare un po’ di calma…

 

Commenti

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  • 25 Settembre 2018

    Ha ha ha vive la France!!

  • avv. alessandro ballicu 25 Settembre 2018

    forse si riferiva a macron. ma quello è un burattino nelle mani della putocrazia internazionale come renzi, draghi, monti , la merkel, i commissari europei etc etc