Il sondaggio che affonda Renzi: alle primarie Zingaretti avrebbe il doppio dei voti

24 Set 2018 14:56 - di Riccardo Arbusti

Il Fatto quotidiano anticipa un sondaggio di Izi sulle primarie nel Pd e i risultati sono assai deludenti per Matteo Renzi, nonostante il suo attivismo nelle ultime settimane.  Il popolo del Pd non ne vuole più sapere di Matteo da Firenze, preferisce la solida sobrietà di Nicola Zingaretti che otterrebbe il 28,6% dei consensi alle primarie contro il 15,5 di Renzi.

Una percentuale di poco superiore a quella di Carlo Calenda (13,1%) e al consenso che verrebbe tributato, sempre secondo il sondaggio, a Maurizio Martina (10,3%). In fondo alla classifica Matteo Orfini.

In pratica è la rivincita del partito-apparato contro il partito-smart tutto giocato sui tweet e sui social, che Matteo Renzi aveva messo in piedi perdendo via via lo smalto iniziale in una serie di partite tutte giocate sul potere affidato al “giglio magico”. Per questo stupisce il suo atto di accusa a Rocco Casalino, che, sia pur in modo inelegante, non ha fatto altro che descrivere un metodo che anche Renzi, una volta insediato a Palazzo Chigi, ha praticato alla faccia di tutti, come ben ricorda Enrico Letta…

Nonostante i sondaggi, tuttavia, Renzi continua a martellare proprio da quei social che ne hanno decretato ormai l’impopolarità. Il bersaglio odierno è il premier Giuseppe Conte, che in tv da Bruno Vespa ha mostrato l’immagine di Padre Pio, peraltro su sollecitazione del conduttore.

Ebbene Renzi bolla tutto ciò come esibizionismo:”Non giudico gli altri. Ma penso che da Vespa si debba spiegare quanto sarà il deficit, in campagna elettorale si debbano raccontare i programmi. Magari gli italiani la pensano in modo diverso e considerano giusto questo modo di fare. Io no. E non cambio idea per prendere un voto in più. Perché c’è una dimensione personale che ha il diritto di essere lasciata fuori dalla propaganda e dalla campagna elettorale”. Bene, detto da uno come lui, che ha fatto dell’apparire, del mettersi in mostra, del presenzialismo gli ingredienti essenziali della sua carriera politica suona davvero strana questa considerazione. Forse Renzi farebbe meglio a dosare i suoi interventi, che devono apparire anche ad altri poco opportuni, visto che anche grazie ad essi il Pd ha perso in quattro anni 5 milioni di voti.

 

 

Commenti

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  • enrico 25 Settembre 2018

    speriamo sparisca dalla faccia della terra questo buffone lui e la sua razza

  • lucio 24 Settembre 2018

    Sto Salvini come t’ha ridotto, l’ha la bacchetta magica,t’ha annientato, un te bada più manco iccane