“Chiedi chi era Atreju”. 21 anni dopo l’eroe sta sempre a destra

21 Set 2018 17:41 - di Redattore 92

Nella suggestiva location dell’Isola Tiberina, un clima estivo (nonostante il maltempo dei giorni passati) e una folla di militanti hanno accolto nel migliore dei modi l’inaugurazione di Atreju 2018, ventunesima edizione della festa della destra giovanile.

“Chiedi chi era Atreju”, moderato da Antonio Rapisarda

Il primo convegno della manifestazione che si chiuderà domenica con l’intervento di Giorgia Meloni ha fatto da ideale biglietto da visita all’intera kermesse. Un appuntamento dal titolo “Chiedi chi era Atreju, 21 anni di pensieri di dibattiti”, che ha riannodato i fili del passato e del presente della destra italiana. Dopo il saluto di Stefano Michelini, direttore generale dell’Ospedale Fatebenefratelli che sorge sull’isola romana,  Antonio Rapisarda, giornalista de Il Tempo, ha diretto gli interventi e le testimonianze dei militanti giovani e antichi della destra italiana. 

Una manifestazione politica che «nasce 21 anni fa, ha detto Rapisarda, ricordando che  tanti attivisti la seguono fin dalla prima edizione». Un evento che ha come filo conduttore «la connessione con il mondo giovanile». E dato il titolo dell’intera kermesse, “Europa contro Europa”, «una sfida del genere non può non partire da Roma».

Todde: “Nelle scuole portiamo avanti le battaglie di destra”

Francesco Todde, presidente cittadino di Gioventù nazionale Roma, ha esordito ricordando la passione che anima i ragazzi della destra romana: «Sono iniziate da pochi giorni le scuole e siamo ripartiti con le nostre battaglie. Siamo pronti a colorare tutte le piazze di Roma: disoccupazione giovanile, spazi per i giovani e agevolazioni per le giovani coppie sono alcune delle sfide sulle quali ci confronteremo».  Per Alessio Pascuzzi della Federazione della provincia di Roma, «le nuove sfide per il movimento giovanile sono centrali per combattere contro la visione degli euroburocrati che hanno rubato i sogni a un’intera generazione».

Palla: “Non è l’Europa che hanno sognato i miei genitori”

Combattere contro le strategie ottuse di Bruxelles è uno dei temi ricorrenti dei giovani intervenuti. Per Federico Palla, presidente regionale di Gn, «bisogna combattere un’Europa vuota, che non è più quella che abbiamo sognato e quello che hanno sognato i nostri genitori».

Milani: “Riscopriamo l’entusiamo dei giovani”

Il presidente di Fratelli d’Italia Roma Capitale, Massimo Milani ha voluto ricordare la genesi della festa e del personaggio, ispirato del romanzo La storia infinita. « Atreju incarna un mondo dove un bambino può combattere contro le forze del male. Spero che ognuno di voi riscopra quel ragazzo che vuole impegnarsi. Auguro a tutti i presenti di riscoprire quell’entusiasmo di quel ragazzo».

Silvestroni: “La vera festa della destra italiana”

Marco Silvestroni, presidente provinciale di FdI, ha invitato la platea a fare qualche raffronto con altre feste politiche o di partito: «Abbiamo visto le feste di Comunione e liberazione e dell’Unità praticamente deserte, questa invece è la festa della versione originale della destra italiana. Nell’arco dei tre giorni sono attesi tanti partecipanti. C’è voglia di una destra diversa da quella che è stata rappresentata finora dagli altri partiti di centrodestra. Meloni sta facendo il massimo per rimettere insieme gli eredi di Alleanza nazionale per una destra nuova europea».  

De Priamo: “Raggi incarna il nulla”

Andrea De Priamo, capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio, ha ricordato le battaglie contro la giunta grillina e il suo sindaco. «Ci opponiamo quotidianamente al nulla che è il non governo della Raggi. La città deve svegliarsi dal torpore nel quale è stata condotta dai 5 Stelle. Hanno messo i sigilli a Colle Oppio e si sono rimangiati il voto alla via a Giorgio Almirante. I 5 Stelle sono i nostri avversari come e più della sinistra”». 

Rachele Mussolini: “Una risposta reale al virtuale dei 5S”

Collega in Campidoglio, con la lista civica “Con Giorgia” la consigliera comunale Rachele Mussolini ha esaltato l’aspetto vincente di questa manifestazione: «Rimaniamo coerenti con i nostri valori ed il motivo per cui Atreju dura da 21 anni. La risposta al virtuale dei 5 Stelle, la nostra risposta è il contatto reale, dal vivo, in incontri come questi. Roma è stata per anni umiliata e offesa dagli errori passati e da due anni e mezzo di totale immbolismo. Ci troviamo ogni giorno a scontrarci con un muro di gomma».

Volpi: “Ad Atreju è nata un’intera classe dirigente”

Andrea Volpi, capogruppo di Fratelli d’Italia di Roma città metropolitana ha ricordato la sua storia di antico militante di destra nonostante la giovane età: «Seguo Atreju da quando venivo a fare il volontario. Atreju è la storia moderna della destra italiana. C’è chi è rimasto coerentemente in piedi. Non abbiamo ceduto all’inciucio. Era tanto tempo che non c’era questo incontro così vivo. Ad Atreju è cresciuta una intera classe dirigente, questo ci metterà in condizione di cogliere l’essenza del momento politico e percorrere la strada giusta».

Ghera: “Occhio alle sirene del Nord”

Fabrizio Ghera, capogruppo di FdI alla Pisana, ha ricordato i problemi nell’affrontare la granitica giunta rossa di Zingaretti. «In Regione è difficile essere visibili. La Regione viene avvertita lontana dai cittadini. Come FdI siamo stati gli unici a presentare una mozione di sfiducia contro il governatore Zingaretti. Stiamo cercando di portare tutto il centrodestra a fare una vera opposizione alla sinistra. Senza contare che sinistra e 5 Stelle alla Pisana sono la stessa cosa». Ghera ha ricordato anche la competizione all’interno della coalizione:  «Siamo alleati fedeli del centrodestra, ma non siamo subalterni a nessuno. A Roma in tanti sono incantati da sirene del Nord. A livello nazionale, chi viene eletto in FdI e cambia casacca non va premiato. Chi ha il cuore nel Veneto e in Lombardia porterà lì la ricchezza. Da Roma, difendiamo la nazione, senza favoritismi per nessuna Regione».  

“La Fondazione An vede ad Atreju il futuro dei suoi valori”

Ha concluso gli interventi il presidente della Fondazione di Alleanza nazionale, Giuseppe Valentino.  A Rapisarda, che gli ha chiesto un parallelo tra i giovani della destra degli anni ’70 e quelli di oggi, Valentino ha ricordato in maniera commossa quegli anni, «Erano anni in cui bisognava vivere con tutte le difficoltà che quel contesto imponeva. Abbiamo superato quegli anni con la schiena dritta, senza mai abdicare alle nostre idee e abbiamo avuto la fortuna di diventare protagonisti della vita pubblica». Atreju? Per Valentino «è uno dei momenti di speranza di ricostruzione della destra italiana». La Fondazione An è la detentrice del patrimonio morale della destra italiana. Abbiamo raccolto quei valori e quei principi e li abbiamo versati in uno statuto». Alla luce di manifestazioni come Atreju, ha precisato Valentino, «fermo restando il ruolo autonomo che la fondazione mantiene rispetto alla politica», «la prosecuzione di quel mondo è qui».

Valentino: “Quei drammatici momenti degli anni ’70”

Le fasi della destra passata, però, ha osservato l’avvocato Valentino, non possono essere minimante «paragonate con i momenti attuali. All’epoca la contrapposizione era esasperata e si rischiava la vita. Ho mille ricordi, dal processo di Primavalle, ma ancor più drammatico fu il momento della morte di Mikis Mantakas. Uscivamo dal tribunale per il processo Mattei, cinti da assedio da chi voleva aggredirci. Una strage che, voglio ricordarlo, ha visto impuniiti i colpevoli. E proprio in quel momento ci dissero che a piazza Risorgimento un nostro giovane era stato ucciso. La battaglia dei giovani di Fratelli d’Italia è molto diversa dalla contrapposizione del passato, ma il fatto che si parli di quegli anni, vuol dire che Atreju non si è spostato. Chi si contrappone al male resta sempre qui, a destra». 

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