Mercenari, la Procura: «Inchiesta su skinhead, coinvolti estremisti di sinistra» (video)

1 Ago 2018 15:20 - di Gigliola Bardi

Verrà chiesto il mandato di cattura internazionale per tre dei sei soggetti raggiunti da provvedimento di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dalla Procura e dalla direzione distrettuale antimafia di Genova, sul reclutamento in Italia di mercenari da affiancare alle milizie filorusse nel Donbass, nell’Ucraina orientale. I tre sono risultati irreperibili al termine dell’operazione condotta dai carabinieri del Ros tra Milano, Avellino e Parma. In carcere sono finiti, invece, Antonio Cataldo, già arrestato in Libia nel 2011, Olsi Krutani, cittadino albanese e sedicente ex ufficiale delle aviotruppe russe, e Vladimir Verbitichii, detto Parma.

L’inchiesta “Operazione 88”, come è stato spiegato dagli investigatori, è partita da una indagine sugli ambienti skinhead liguri, scaturita da alcune scritte filonaziste comparse nello Spezzino. Gli inquirenti hanno però constatato che nel reclutamento e nel finanziamento dei mercenari erano coinvolti soggetti di opposta estrazione ideologica, accomunati da una «posizione eurasiatica che si oppone all’atlantismo e ai valori liberali dell’imperialismo americano». «Abbiamo appurato – ha quindi spiegato il colonnello dei Ros, Luigi Imperatore – che in questo caso è stata superata la dicotomia tra destra e sinistra». Tra gli indagati figurano anche esponenti di gruppi ultrà e un ex militare dell’esercito.

Oltre ai sei raggiunti dalle misure cautelari, vi sono altri sette iscritti, che sono stati oggetto di perquisizioni. I reati contestati a vario titolo «sono quelli di reclutamento o arruolamento con corrispettivo di lucro in organizzazioni militari o paramilitari, che svolgono la loro attività all’estero, oltre al reato di attività militare vera e propria», ha spiegato il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, chiarendo che si tratta di fattispecie previste da una legge speciale del 1995 che l’Italia ha approvato ratificando una convenzione dell’Onu dell’89. Il reato «punisce il mercenariato, condotta distinta da quella di attività militari a favore o dentro le organizzazioni terroristiche o filo terroristiche senza scopo di lucro. È un’ipotesi speciale – ha concluso Cozzi – che presuppone che la condotta sia svolta all’estero».

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Commenti

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  • Pino 1° 1 Agosto 2018

    Figure professionali e sopratutto professionistiche esistenti da sempre durante e dopo l’ultima g.m.
    Come mai da un lungo elenco di connazionali espatriati in tempi diversi richiesti o mandati da stati in zone di guerra, ovunque, ora, questa caccia? Cosa si sta preparando e contro chi?

  • Andrea 1 Agosto 2018

    Gli estremi si toccano.Subito TSO,team di psicologi e psichiatri,lavori socialmente utili per questi mostri filonazisti e comunisti da strapazzo con la speranza che possano crescere,maturare e tornare esseri umani.

  • Gianni 1 Agosto 2018

    ALLORA IL PRESIDENTE USA HA RAGIONE ,VERSO LA RUSSIA