Cuba alla rivoluzione della proprietà privata: la riforma arriva in Parlamento

21 Lug 2018 11:44 - di Luciana Delli Colli
Un manifesto all'Avana

Annunciata da tempo, arriva oggi al Parlamento di Cuba la riforma costituzionale che riconoscerà, per la prima volta, la proprietà privata e il ruolo del libero mercato nell’economia dell’Isola. La discussione parlamentare, che si terrà in seduta plenaria, durerà tre giorni. Poi sul testo uscito dall’aula si avvierà un processo di consultazione popolare, che culminerà in un referendum. Per questa fase, però, non è stata ancora definita una tempistica.

La riforma non metterà, però, in discussione né il sistema del partito unico né il «principio essenziale» che riconosce «la proprietà socialista del popolo dei mezzi di produzione». Ciò che invece sarà riconosciuto con le modifiche alla Costituzione approvata nel 1976 saranno «nuove forme di proprietà, tra le quali quella privata». La riforma costituzionale rispecchia la nuova realtà in cui vive l’Isola dopo le riforme economiche attuate durante la presidenza di Raul Castro, il fratello del lider maximo Fidel, che ha guidato Cuba dal 2008 fino all’elezione di Miguel Diaz Canel lo scorso aprile, che ha permesso l’apertura alla gestione privata di piccoli settori dell’economia. Le riforme hanno portato negli ultimi 10 anni all’aumento dei cubani impiegati nel settore privato, da 150mila a quasi 600mila, vale a dire il 13% della forza lavoro totale.

Nella nuova Costituzione non sono previsti cambiamenti del sistema politico di Cuba, con il Partito comunista definito «forza dirigente superiore della società e dello Stato», ma comunque sono contemplate delle innovazioni dal punto di vista istituzionale, come l’introduzione della figura del primo ministro, che esisteva fino al 1976, e del limite di cinque anni per gli incarichi pubblici. Dal punto di vista delle libertà civili, nel nuovo testo viene affermata la libertà religiosa e si esplicita la non discriminazione a causa dell’identità di genere.

 

Commenti

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  • Francesco Desalvo 22 Luglio 2018

    Ovvia imitazione (a piccoli passi) dell’evoluzione cinese. Comunismo nominale solo per non perdere la faccia (ed il potere). Quindi Cuba tornerà ad essere decentemente prospera.
    Ma quando Maduro del Venezuela riuscirà a capire qualcosa imparando dal Raul dei due Castro?

  • Laura Prosperini 21 Luglio 2018

    … tranquilli vi si compra (tutto)
    Rotschild, fa la collezione.