Brasserie 4:20

13 Lug 2018 0:01 - di Redazione

Brasserie 4:20
Via Portuense, 82 – 00153 Roma
Tel. 06/58310737
Sito Internet: www.brasserie420.com

Tipologia: birreria con cucina
Prezzo: hopburger 7,10/11,30€, veggie burger 7€, chips 5,50/6€, chicken wings 4,50/15€, dolci6€
Giorno di chiusura: mai

OFFERTA
La santissima trinità su cui si impernia questo tempio della birra è facilmente riassunta nelle tre parole “luppolo, malto e cibo”. Qui si servono solo birre alla spina (indicate in lavagna), grazie all’imponente dispiegamento di  poco meno di cinquanta spillatrici: chi vuole, si senta libero di citare le fin troppo note “sfumature”, declinandole in chiave di luppolo e di malto, senza dubbio assai più intriganti delle originali. Fra i produttori presenti Revelation Cat, del cui fondatore Brasserie 4:20 è figlia, ma anche Dogma, Crow, Ventoforte e Bahnhof, solo per citarne alcuni. Dal menù, che offre soluzioni ad elevatissimo tasso di customizzabilità, si possono scegliere insalate, hamburger aromatizzati al luppolo in fiore e veggieburger, sandwich, ali di pollo, patatine fatte in casa e addirittura due dolci a base di imperial stout. Abbiamo assaggiato due hamburger, rispettivamente di Wagyu (correttamente indicato l’allevamento in Italia) e di Chianina, entrambi perfettamente realizzati, accompagnati da sfiziose patatine steakhouse con salsa all’habanero, al Laphroiag e barbecue alla birra, tutte godibilissime.

AMBIENTE
Inserito all’interno di quello che pare configurarsi come uno dei nuovi hub mangerecci di Roma, è ricavato negli ex magazzini portuali. Le volte sono quelle di allora, l’atmosfera è rilassata e gradevole. Imperdibile la terrazza, quand’è stagione.

SERVIZIO
Non si prenota né si ordina al tavolo: ogni cliente ha a disposizione i foglietti su cui annotare la propria comanda per poi consegnarla, e con la scusa fare due chiacchiere con chi sta al di là del bancone per lasciarsi consigliare la birra più adatta ai propri gusti, con la possibilità di approfittare di qualche assaggio.

Recensione a cura di: Il Saporaio – La Pecora Nera Editore –

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