Coppie gay, Salvini “assolve” Fontana: «Mamma e papà insostituibili»

2 Giu 2018 18:28 - di Valerio Falerni

Tanto rumore per nulla. Tutto poteva immaginare il neo ministro della Famiglia e della Disabilità, il leghista Lorenzo Fontana, tranne che assurgere a primo bersaglio polemico a neppure 24 ore dal giuramento del governo giallo-verde. Complice il rito delle immancabili interviste, cui un esponente politico fresco di carica difficilmente può sottrarsi, a Fontana è infatti scappato il piede dalla frizione mentre illustrava le priorità cui intende dare seguito («incentivare le nascite e disincentivare gli aborti» attraverso misure fiscali a misura di famiglia e il potenziamento dei consultori). E così ha sconfinato nel terreno presidiato dalle comunità gay: «Le famiglie Arcobaleno – ha risposto all’intervistatore – per legge non esistono in questo momento».

Per Fontana la famiglia è solo quella indicata dalla Costituzione

Una constatazione più che una dichiarazione. Ma è come se avesse toccato il tasto sbagliato. Le critiche sono fioccate, e solo la circostanza che sulla poltrona di ministro Fontana non si è ancora seduto ha impedito che se ne invocassero le dimissioni. È fin troppo evidente che l’esponente del Carroccio ha pagato lo scotto del noviziato. Avrebbe potuto comodamente abbottonarsi dietro l’ufficialità del contratto di governo che, com’è noto, è del tutto privo di indicazioni rispetto al controverso tema dei diritti civili, ma ha preferito far prevalere il rispetto della trasparenza e far conoscere fino in fondo i propri convincimenti di cattolico osservante.

Ma il leader della Lega frena: «Il governo non interverrà»

Solo per questo avrebbe meritato maggiore considerazione. Ma nessun detrattore gli ha fatto sconto e alla fine, a trarlo d’impaccio, attraverso un’intervista a Fanpage.it, ha dovuto provvedere direttamente Matteo Salvini, nella sua doppia veste di capo delegazione al governo e di leader della Lega. Non una smentita, la sua, come pure molti siti web si sono affrettati a scrivere e titolare, quanto piuttosto una correzione “politica” dell’«amico» Fontana, cui ha ricordato che le unioni gay «non sono nel contratto di governo». Per poi aggiungere: «Io personalmente ritengo che il nostro Paese debba ancora avere alcuni principi, come che la mamma si chiama mamma e il papà si chiama papà e il bambino viene al mondo se li ha e viene adottato se ci sono un papà e una mamma». Altro che smentita.

 

 

Commenti

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  • Prof. Pasquale Montemurro 4 Giugno 2018

    BRAVO SALVINI!

  • Pino1° 3 Giugno 2018

    La famiglia è l’elemento legante e costruttivo dell’energia che ha consentito all’Italia i successi del boom economico del nostro paese, nata nei decenni pre-seconda ww per manifestarne la forza vitale ( fortunatamente) subito dopo. La nascita di un figlio era accolta come una benedizione per la collettività intera e non solo perché i vecchi sapevano bene che molti figli assicuravano una vecchiaia di dignitoso sopravvivere almeno mangiando e non per nulla durante il ventennio esisteva una donazione importante, per allora, alla famiglia del nato! La disgregazione della comunità contadina che era portante nel sistema ci ha fatto giungere alla famiglia monofiglio. Penso che sia giunta l’ora di dare ampio spazio all’On. Giorgia Meloni ed al suo articolato progetto per far rinascere le grandi famiglie italiane! Un popolo senza figli è un popolo morto! Se oltretutto essere omosessuale diventa una moda di vita, allora è finita, davvero !

  • lucio 3 Giugno 2018

    Auguro buon lavoro al ministro Fontana, ne avrà certamente bisogno, ma la vedo dura.

  • Antonio 3 Giugno 2018

    La sx attuale è un demone…. Ci vorranno anni a diserbare i campi seminati da quel fare sinistro. .. il mondo che vogliono è alieno… viva la famiglia che per definizione è una sola… viva i bambini che sono il futuro. …. viva l’Italia nostra e l’Europa delle origini .

    • Paola 4 Giugno 2018

      Caro Antonio,
      descrizione perfetta e purtroppo paurosa..

  • Domenico Simone 3 Giugno 2018

    La famiglia va difesa a spada tratta e cio´che mi inquieta ( da non credente) e che la chiesa cattolica non stia facendo nulla o quasi per difendere la famiglia e l´identita´dei singoli individui.

  • Roberto Bello 2 Giugno 2018

    Logico che nell’assenza di politica (seria) e di prospettive (vere) nella quale viviamo da decenni, le maggiori aspirazioni concesse al “popolo” siano quelle di un’apparente libertà “individuale” (stamattina ti svegli maschietto, ma poi diventi un po’ femminuccia e poi un po’ maschietto e un po’ femminuccia e anche ermafrodita, se ti và, viva la libertà).
    Questo violento attacco alle identità religiose, culturali, sociali, nazionali e anche sessuali, sono in realtà, il progetto di atomizzazione dell’uomo che, individuo solo, senza radici nè appartenenze, diventa un consumatore, lavoratore “migrante” (notare l’accurata eliminazione della parola E-migrante, che non è casuale: gli animali, certi animali “migrano”, gli esseri umani “Emigrano”).
    La gaystapo sarà inflessibile con Fontana e tutti quelli che non si piegano al nuovo ordine mentale mondiale.
    Notizia emblematica, che una classe intera sia stata sospesa per “omertà” perchè quattro di loro hanno scritto alla lavagna insulti contro gli omosessuai (la parola omofobi, come “femminicidio”, mi rifiuto di usarla). Se avessero dato botte al professore, avremmo avuto la stessa inflessibilità?

  • Andrea 2 Giugno 2018

    Incentivare le nascite e disincentivare gli aborti è un progetto ambizioso ma non impossibile,è una sfida difficile ma vale la pena accettarla e vincerla.Auguro buon lavoro al nuovo ministro ricordandogli che rappresenta tutti gli Italiani e non solo l’esigua comunità ultracattolica sempre più somigliante in tutto e per tutto all’Islam[si fa per dire] moderato.

    • dino de fasto 2 Giugno 2018

      Condivido pienamente quello che dice Andrea, non bisogna lasciare spazio alla sinistra sulle polemiche su cose essenzialmente secondarie. Quello contro cui dobbiamo scagliarci sono i fattori che disgregano la nostra identità nazionale, come le influenze straniere, di cui la sinistra italiana è sempre stata la portabandiera. Su tutti i diritti civili, secondo me, si può sempre discutere. Altrimenti si rischia di lasciare su questo campo troppo spazio ai compagni.