Zingaretti nei guai. FdI deposita la mozione di sfiducia: «Non ha i numeri»

11 Apr 2018 16:05 - di Alessandra Danieli

Naufragio in vista alla Regione Lazio. Nel giorno del battesimo del governatore Nicola Zingaretti ,che ha presentato al Consiglio le sue prime “dieci grandi sfide”, Fratelli d’Italia deposita la mozione di sfiducia contro il presidente della Regione Lazio. «Mancano  i numeri per governare e viste le numerose emergenze da fronteggiare, peraltro non risolte dall’ultima consiliatura sempre targata Zingaretti, va da sé che la Regione non può permettersi picchi di instabilitàre». Queste le motivazioni che hanno spinto il gruppo guidato da Fabrizio Ghera a depositare la mozione. «Del resto le dichiarazioni e i vari interventi del neopresidente non danno rassicurazione sui tempi in merito a come affrontare questo momento di grande incertezzare», spiegano in una nota i consiglieri del partito di Giorgia Meloni, «come gruppo alla Regione Lazio di Fratelli d’Italia abbiamo protocollato e depositato la mozione di sfiducia al presidente Zingaretti, ed invieremo copia ai gruppi di opposizione per farla firmare. È evidente che non ci sono le premesse per avviare una legislatura regionale che si occupi dei cittadini e del territorio». È il primo passo compiuto da Ghera e dai consiglieri Chiara Colosimo e Giancarlo Righini.

Fratelli d’Italia sfiducia Zingaretti: non ha i numeri

Lo stesso Zingaretti è costretto ad ammettere di avere qualche problema. «In questa nuova legislatura per la prima volta nessun gruppo in Consiglio è legato ad una maggioranza predefinita. Non esiste una maggioranza – dichiara il presidente della Regione Lazio – una situazione che, precedentemente, non si era mai venuta a creare nella nostra regione e sarebbe stupido negarlo o non prenderne atto». Baldanzoso, l’uomo che rappresenta l’ultima spiaggip per il Pd in caduta libera potrebbe non farcela. «Non intendo infatti assolutamente nascondere che questo scenario rappresenta un fattore di difficoltà per l’esecutivo. Sono stato tra i primi ad ammetterlo, ma lo dico con la massima sincerità, interpreto una situazione che si è determinata con il voto del 4 marzo anche come una grande sfida per me e l’intero Consiglio». Non minimzza neppure la prospettiva (spauracchio) di nuove elezioni. «Il Lazio può tornare ad essere protagonista italiano dello sviluppo a patto che questo Consiglio possa produrre gli atti necessari. Io ce la metterò tutta. Al di là delle mozioni di sfiducia, strumento legittimo di condizionamento, se tra qualche mese dovessimo prendere atto dell’immobilismo patologico, sarò io stesso a farmi garante per promuovere lo scioglimento del Consiglio e indire nuove elezioni».

Commenti

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  • Silvio Fontanini 14 Aprile 2018

    Bravi Fratelli d’Italia ! Agire, non dormire ! State dimostrando che non state facendo la pennichella !

  • leonardo rocco tauro 12 Aprile 2018

    Ma possibile che in Italia non si riesce più a fare uan legge elettorale che non sia una porcata?
    Tra anatre zoppe nei comuni, Rosatellum al parlamento nazionale, gambe azzoppate nelle regioni, ha fatto bene fratelli d’Italia a presentare la mozione di sfiducia per rivotare nel Lazio. Però prima nuova legge elettorale regionale e poi subito al voto entro giugno. Senza perdere tempo- Le comunità non capiscono questa incapacità da parte dei politici a fare un provvedimento di facile attuazione e soprattutto efficiente.