“Comunista, ora ti candideranno?”. Massacrata su Fb la prof che dà delle “merde” ai poliziotti

1 Mar 2018 15:07 - di Monica Pucci

Insulti, sfottò, minacce inqualificabili sicuramente da condannare. Prima della chiusura, al “pubblico”, della sua bacheca Fb, ormai carica di scritte offensive al suo indirizzo, la professoressa amntfascista ne ha lette di tutti i colori. “Zozza comunista”, “esaltata”, “pazza”, “merda”. Lavinia Flavia Cassaro, l’insegnante che durante gli scontri di piazza a Torino aveva augurato la morte agli agenti, finisce nel mirino degli utenti social. Che in virtù di quella che sembra essere una sorta di ‘legge del taglione 2.0’ sembrano ripagare le azioni della prof. con vagonate di insulti, lo stesso tipo di violenza verbale, insomma, che da oltre 48 ore le viene contestato.

A fare da bersaglio sono state anche le pochissime foto personali della donna rimaste pubbliche ma impossibili da commentare. Un ostacolo raggirato con la condivisione delle immagini da parte degli utenti, utilizzate come una gogna virtuale. È  il caso, ad esempio, di una foto che ritrae l’insegnante in maschera (in alto, ma coperta per rispetto della provacy). Un’immagine evidentemente in grado di scatenare l’ira di chi la condivide: è così che si assiste a commenti come quello di Lauro – “Sta’Zozza Comunista è Colei che augura la Morte a Tutti i Poliziotti. …! Sono certo che i Partitucci di Sinistra la Candideranno alla Prossima Legislatura!” . «Questa – scrive ancora Carlo condividendo la foto – è la maestrina della penna rossa!! Orcocan mi confondo con il “Cuore”. Comunque, rossa è!!!», afferma, chiarendo il concetto con delle emoticon a rappresentare dei maiali. Più lapidario Ronnie, che la definisce “Pagliaccia”. Una foto che la ritrae impegnata a cantare in un coro diventa invece l’occasione per parlare di invasione e augurarle di finire in un campo di lavoro. Una didascalia che piace a Leo, che esulta: «In galera, anzi – cambia idea – in Unione Sovietica, negli accoglienti campi di lavoro!».

A destare indignazione è anche una foto della bandiera No Tav, che per alcuni diventa sinonimo di terrorismo rosso: «Questa foto – scrive condividendo Daniele – l’ho presa dal profilo della maestra che augura la morte a tutti i poliziotti… altro che Fascismo – dice -, il pericolo è che torni il terrorismo delle BRIGATE ROSSE!!!!». «Questa è l’insegnante che urlava contro la polizia a Torino, visto che il poliziotto che ha detto “risorsa” è stato sospeso dal servizio … a questa “signora” cosa gli vogliamo fare?», chiede invece Donatella. E a non essere digerita è anche la foto di copertina che Lavinia Flavia Cassaro ha scelto per Facebook, l’immagine di quello che sembra essere un tatuaggio dove campeggia, tra gli altri elementi, la “A” di Anarchia che spunta da un girasole.

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