“L’ora legale fa male alla salute”. Ovviamente la Ue decide di non abolirla più…

8 Feb 2018 14:44 - di Redazione
Ora legale

“Varie iniziative di cittadini hanno dimostrato che l’opinione pubblica è preoccupata per il cambiamento biennale dell’orario, che segna l’inizio e la fine dell’estate, e che attualmente si compie l’ultimo fine settimana di marzo e di ottobre. Numerosi studi non sono riusciti a giungere a conclusioni definitive, ma hanno segnalato l’esistenza di possibili effetti negativi sulla salute umana”. Con queste motivazioni alcuni deputati europei del nord Europa hanno chiesto alla Commissione Ue di condurre una valutazione approfondita della direttiva sull’ora legale e, se necessario, di formulare una proposta di revisione. Abolirla, insomma.

Ma la richiesta non è passata anche se si è deciso di studiare la questione, e, “eventualmente proporre una modifica” della direttiva Ue del 2000, che regola l’alternanza tra ora legale e solare nella Ue.  A proporre la revisione della norma una coalizione di eurodeputati, quasi tutti di stati del Nord, Centro ed Est Europa, che vorrebbero di fatto abolire il cambio d’orario. “Turbare due volte all’anno l’orologio interno degli individui porta danni alla salute – sostiene l’eurodeputata verde finlandese Heidi Hautala – la nostra richiesta è basata su decine di studi”.

Facendo riferimento alla necessità di evitare sistemi diversi di cambio orario in ciascun Paese Ue, i deputati hanno anche affermato che è fondamentale mantenere un regime orario uniforme a livello di Unione. La risoluzione è stata approvata con 384 voti favorevoli, 153 contrari, 12 astensioni ma profondamente cambiata, con l’eliminazione della parte che avrebbe cancellato l’ora legale con una semplice richiesta inviata alla Commissione Ue di “condurre una valutazione approfondita” della direttive Ue del 2000 che regola il cambiamento dell’ora in Europa, e, “se necessario” procedere “a formulare una proposta di revisione della stessa”. L’attuale direttiva sull’ora legale, entrata in vigore nel 2001, prevede una data e un’ora comuni per l’inizio e la fine del periodo dell’ora legale in tutta l’UE, al fine di garantire il corretto funzionamento del mercato interno.

 

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