Lavoro, sanità, rifiuti: Parisi presenta il programma. «Così vinceremo nel Lazio» (video)

23 Feb 2018 16:02 - di Luciana Delli Colli

Sanità, rifiuti, lavoro, un grande piano infrastrutturale per la Regione, subito più poteri per Roma. Il candidato governatore Stefano Parisi ha presentato il programma del centrodestra per il Lazio, lanciando una sfida all’uscente Nicola Zingaretti: «Spero che la settimana prossima accetti di incontrarmi». «Dobbiamo confrontarci sui programmi, capire dove vogliamo andare ed esporre le idee che abbiamo, in modo tale che l’elettorato possa decidere sulla base di un confronto», ha spiegato Parisi, aggiungendo che «non vedo perché rifiutarlo, confrontiamo le idee che abbiamo, credo sia il minimo per una democrazia».

Regione nuova, poteri a Roma e ritorno alle Province

Parisi sa che il programma del centrodestra è vincente e considera la vittoria a portata di mano: «Vedo crescere consenso e fiducia intorno a noi e in più ci sono delle elezioni nazionali che incideranno anche sulla situazione del 4 marzo». «Sono fiducioso che fra due domeniche vinceremo», ha quindi detto ai cronisti, aggiungendo che «in regione c’è tanto malessere nei confronti della situazione. Non credo che molte persone vogliano votare per lasciare le cose come stanno, credo che le persone vogliano cambiare». Ed è un ripensamento complessivo dell’ente quello che Parisi propone agli elettori, spiegando che «pensiamo a una Regione nuova e leggera che trasferisca ai territori le competenze per la gestione dell’economia. Vogliamo trasferire al Comune tutti i poteri previsti per Roma Capitale. Vogliamo reintrodurre le Province». «Sono state abolite solo per fare cassa, ma – ha sottolineato il candidato del centrodestra – l’accentramento di competenze alla Regione ha determinato solo il fatto che la Regione stessa non riesce assolutamente a gestirle».

Autonomia regionale e infrastrutture

E, ancora, «vogliamo l’autonomia regionale come la Lombardia e il Veneto», ha proseguito Parisi, annunciando che «daremo vita a un grande piano infrastrutturale». «Questo è l’unico Paese dove per fare un’autostrada di 70 chilometri si aspettano 20 anni. Con noi – ha chiarito – questo non accadrà». «Rieti e Viterbo sono tagliate fuori. Come si può sviluppare il turismo locale se non ci sono strade fruibili? Dobbiamo combattere la cultura del no. Il sistema portuale – ha proseguito Parisi – è stato volutamente indebolito da Zingaretti e Delrio, i progetti di sviluppo di Gaeta, Fiumicino e Civitavecchia sono stati bloccati per avvantaggiare i porti di Ravenna e Livorno. Molte infrastrutture sono già state finanziate, altre le dovremo finanziare, ricorrendo anche ai fondi strutturali europei».

Per il lavoro, voucher e investimenti sui risultati

Fra le misure di riorganizzazione della Regione c’è anche la riunificazione dell’assessorato al Lavoro e di quello alla Formazione, che oggi sono separati. «Noi li riuniremo», ha spiegato Parisi, annunciando che finirà la stagione dei finanziamenti alle agenzie pubbliche e private di formazione «a prescindere del risultato». «Noi finanzieremo non il processo in quanto tale, ma il risultato, solo quando gli utenti avranno davvero un lavoro. Questo è un modo per razionalizzare le risorse. La formazione – ha detto Parisi – va ripensata, affidandola di più ai corpi intermedi, sull’esempio di quello che fa Federlegno Arredo. Chiederemo al governo di reintrodurre immediatamente i voucher».

Il piano rifiuti: differenziata al 70% e termovalorizzatori

Altro tema caldissimo quello dei rifiuti. Da Parisi è arrivata una tempistica chiara: «Entro sei mesi dobbiamo smettere di esportare, utilizzando gli impianti già esistenti. Lo faremo con massima attenzione all’impatto ambientale. Faremo in modo che l’Arpa si impegni a comunicare in tempo reale, anche tramite app, i livelli di qualità dell’aria». «Si tratta di un tema serissimo che – ha sottolineato il candidato del centrodestra – riguarda la salute di tutti noi, e che non si risolve andando in bicicletta la domenica. Superata l’emergenza, dobbiamo dotarci di un piano rifiuti di lungo periodo. Ci sono tecnologie di termovalorizzazione che hanno impatto zero, come succede a Copenaghen. Questa è economia del riuso e green economy». «Chi si oppone ai termovalorizzatori di fatto vuole più inquinamento. La differenziata – ha detto ancora Parisi – va portata al 70% diffondendo su tutto il territorio regionale le best practices di quei comuni che hanno già superato questa percentuale. Realizzeremo impianti di compostaggio diffusi sul territorio».

Per un vero risanamento della sanità

Quanto alla sanità, che «non è stata risanata, non solo dal punto di vista finanziario ma anche da quello del servizio», si punta sulla riduzione della pressione sui Pronto soccorso, sull’istituzione dei presidi ambulatoriali sempre aperti, sul rilancio della figura dei medici convenzionati, sul fatto che «il sistema pubblico o convenzionato segua tutto il percorso del paziente fino alla sua guarigione», sullo sviluppo dell’assistenza domiciliare e sull’aumento delle residenze per gli anziani. «Vogliamo investire in innovazione tecnologica e nell’edilizia sanitaria. Un punto fondamentale è quello di adottare protocolli di prevenzione, con vantaggio sui ticket. Bisogna rafforzare i presidi specialistici. Abbiamo bisogno di medici che si sentano parte di un’equipe, assunti quindi in maniera stabile. E, importantissimo, vogliamo sostenere i sistemi assicurativi e mutualistici: è un modo per aumentare il valore della spesa sanitaria nella nostra regione», ha chiarito il candidato del centrodestra, ricordando che «il Lazio ha in termini di qualità il servizio tra i più bassi rispetto al resto del Paese» e chiarendo che «Zingaretti ha fatto la cosa più semplice: tagliare posti di lavoro e posti letto. Così so’ boni tutti».

Tecnologia ed educazione civica per la sicurezza

Per la sicurezza si punta sulla tecnologia, partendo dal presupposto che con «gps e gli occhi elettronici possiamo aumentare il controllo» e puntando a mettere in rete le telecamere pubbliche e quelle private in modo da poter ottimizzare un sistema di controllo capillare che già esiste. Ma l’investimento va fatto anche sull’educazione civica: «I comitati di cittadini vanno incentivati e non ostacolati nello svolgere il loro lavoro». Un piano in cui, naturalmente, è considerato centrale il ruolo delle forze di polizia e del loro coordinamento, e ha un peso anche il rafforzamento dei vigili di quartiere. «A fianco a questo – ha poi precisato Parisi – c’è il tema della rigenerazione urbana. Ci sono quartieri con ponti, anfratti, degenerazione urbanistica, architettura di sinistra criminogena. Ci sono filoni di studio nell’urbanistica finalizzati alla prevenzione della criminalità, e dovremo seguirne i modelli».

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Commenti

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  • Massimiliano di Saint Just 23 Febbraio 2018

    Io avrei abolito le regioni mangiasoldi! Ma le provincie non hanno più senso. Le strade provinciali le può fare anche l’ANAS e gli istituti scolastici i Provveditorati, trasferedo loro il personale delle provincie. Questo sarebbe stato un bell’esempio di taglio dei costi della politica- Quanto alla differenziata incaricare delle ditte che paghino i cittadini per quanto versato in plastica, carta, alluminio etc.Vedrete che di umido resterà ben poco. O così continuando è per favorire il malaffare e gli sprechi?